L’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie ha celebrato le giornate di comunicazione del Sovvenire alle necessità della Chiesa con una due giorni nella parrocchia Spirito Santo in Trani, 8 e 9 novembre scorsi, nell’ambito di un corso intensivo della Scuola diocesana di formazione per operatori pastorali.
L’evento è stato promosso dal periodico diocesano In Comunione, e realizzato in collaborazione tra Ufficio diocesano cultura e comunicazioni sociali e il Servizio diocesano per la promozione del sostegno economico alla chiesa sul tema “La comunicazione economica della Chiesa. Comunicare la Chiesa in un mondo che cambia”.
Nella serata di venerdì 8 novembre, Matteo Calabresi, responsabile nazionale del Servizio CEI per il sostegno economico alla Chiesa (in foto alla sinistra dell'Arcivescovo), ha illustrato il Paese dei progetti realizzati e dunque il rapporto tra presbiteri e comunità locali, laddove gli stessi laici impegnati fanno fatica a conoscere e a capire cos’è il sostegno economico alla Chiesa cattolica. Si fa confusione tra Vaticano e CEI, tra 8xmille e 5xmille Irpef, si pensa che i sacerdoti siano sostenuti dal Vaticano - pure confuso con la Santa Sede. Gli stessi mass media generano confusione, perché non forniscono notizie precise, da fonti attendibili, in materia economica legata alla Chiesa cattolica. Primo elemento da sfatare: la mancata trasparenza. Per quanto alcuni episodi rimarchino il contrario, restano isolati rispetto alla marea di progetti realizzati e pubblici attraverso una mappa dell’8xmille, che è regolato da una legge, la 222 del 1985 e che sancisce la destinazione d’uso dell’8xmille destinato alla Chiesa cattolica.
Il 2019 conferma circa l’80% di firme a favore della Chiesa cattolica, e il 14.54% per lo Stato Italiano, la restante parte per la chiesa valdese e altre confessioni religiose. La firma è condizionata sicuramente dall’operato della chiesa locale, piuttosto che dal Magistero del Papa. Di solito chi non firma affatto fa parte della fascia dei pensionati o giovani alla prima occupazione. La Chiesa cattolica riceve circa 1miliardo di euro dalla firma 8xmille, ma questa cifra genera un valore, in termini di utilizzo del denaro, pari a 11 volte superiore, quindi restituisce una molteplicità di servizi notevole rispetto a quello che riceve.
Nella mappa pubblicata su www.8xmille.it sono presenti 14.218 progetti, di cui 2209 destinati a 95 paesi del Terzo mondo. In totale 1679 enti proponenti, 700 i cantieri aperti ogni anno per il restauro dei beni ecclesiastici.
Per le 226 diocesi italiane nel 2018 gli interventi caritativi hanno riguardato 395 progetti per bisognosi, 235 per migranti, 91 per tossicodipendenti, 166 per anziani, 131 per disabili, altri progetti fra microcredito, padri separati 474, per il fondo antiusura 69, e altre necessità 95.
(Ricordiamo che il periodico In Comunione aveva pubblicato ad aprile-giugno il rendiconto diocesano 8xmille 2018, anche in allegato, ndr).
Indubbio che l’informazione che viaggia attraverso la parrocchia va migliorata e che occorre creare un canale costante attraverso la newsletter diocesana – ha poi ribadito Riccardo Losappio, direttore del periodico In Comunione - facendo appello alla partecipazione e alla corresponsabilità che sono necessarie anche per il sostegno economico. L’arcidiocesi pugliese lo fa attraverso il sito web, il social facebook, il periodico In Comunione, i kit informativi, le locandine, il concorso TuttixTutti. E attraverso incontri informativi e di riflessione diocesani e all’interno delle parrocchie. La difficoltà più grande resta di raggiungere i giovani spesso lontani dalle parrocchie, e dunque anche restii a firmare. A tal proposito il Sovvenire ha pensato ad un concorso per giovani In Un altro mondo per raccontare sui social la propria esperienza in un’opera otto per mille del mondo e veicolare anche i valori del volontariato.
Sul tema dei valori don Graziano Donà (in foto alla destra dell'Arcivescovo), referente regionale del "Sovvenire" per l’Emilia Romagna, si è poi confrontato con il pubblico con una disamina storica della legge 222/1985, e sulla situazione precedente alla Revisione del Concordato del 18/02/1984. Intanto tra le 14 opzioni per destinare la propria firma dell’8xmille, scegliendo la Chiesa cattolica gli interventi previsti sono di tre tipi: opere di carità, edilizia di culto e pastorale, sostentamento clero. E su quest’ultimo capitolo don Donà ha fatto chiarezza evidenziando i vari aspetti della remunerazione del clero, la previdenza sanitaria e assicurativa, le offerte deducibili che vengono assegnate oltre che con bollettini postali e bancari, contanti, carte di credito, all’Istituto Centrale o diocesano. Nell’anno 2018, il 64% dell’8xmille è stato devoluto al clero. Ciascuno deve contribuire al "sovvenire": è l’idea precisa di Chiesa da fondare, anche in rapporto ai beni temporali, perché i beni sono creati da Dio e destinati agli uomini, per realizzare la vocazione dell’uomo secondo il disegno di Dio. L’educazione al Sovvenire richiama il quarto precetto dell’insegnamento della Chiesa in primis e in secondo luogo la legge suprema della Chiesa in un’ottica di Comunione. Pertanto educare al Sovvenire corrisponde ad un esercizio di virtù: l’uso corretto dei beni, combattere l’avarizia- l’attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali- la solidarietà, la partecipazione, la genesi di un metodo, la responsabilità.
Nella serata di sabato 9 novembre, inserita nella formazione accreditata per giornalisti, Mimmo Muolo, vaticanista di Avvenire, ha inaugurato il dibattito sulla comunicazione economica della Chiesa e la sua utilità sociale, mentre gli aspetti tecnici sono stati affidati ad Angelo Maffione, dottore commercialista, membro della redazione In Comunione.
In conclusione una tavola rotonda sui progetti 8xmille realizzati nella diocesi pugliese con l’Arcivescovo Leonardo D’Ascenzo (nella foto al centro), l’economo diocesano don Angelo Dipasquale, il direttore della Caritas don Raffaele Sarno, il diacono Abramo Ferrara (in foto a destra), incaricato del Servizio diocesano "sovvenire".
In ordine alla comunicazione economica della Chiesa - ha ribadito Mimmo Muolo - occorre sgombrare il campo da molti pregiudizi e fake news che inquinano lo scenario e non aiutano nella comprensione della realtà giuridica della Chiesa, oltre che della sua struttura spesso sconosciuta. La Chiesa cattolica- vedi IMU- finisce sul banco degli imputati, ed è nel mirino della stampa, per ignoranza, per un errato passaparola, per malafede. Fonti attendibili e trasparenza assoluta restano i due cardini di riferimento imprescindibili. La povertà evangelica infine non significa indisponibilità di beni, ma distacco del cuore dai beni, per metterli a servizio della comunità.
Sabina Leonetti
Sabina Leonetti
La diocesi già nel mese di giugno aveva pubblicato il rendiconto diocesano 8xmille 2018 anche attraverso il settimanale In Comunione, come già aveva fatto lo scorso anno.