SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Sono credente, ma a modo mio

Questo sembra essere lo slogan delle nuove generazioni. E’ diffusa l’idea che la religione sia un fatto prettamente ed esclusivamente privato, che nasce dall’incontro personale con Dio. La preghiera, come la partecipazione alla messa domenicale, sembrano essere pratiche riservate alle generazioni più adulte e non più capaci di attrarre i giovani. Solo 1 ragazzo su […]
19 Giugno 2019

Questo sembra essere lo slogan delle nuove generazioni. E’ diffusa l’idea che la religione sia un fatto prettamente ed esclusivamente privato, che nasce dall’incontro personale con Dio. La preghiera, come la partecipazione alla messa domenicale, sembrano essere pratiche riservate alle generazioni più adulte e non più capaci di attrarre i giovani. Solo 1 ragazzo su 7 infatti confessa di pregare tutti i giorni, mentre tra gli anziani la percentuale sale al 50%, con un rapporto di 1 a 2.

E’ questo il quadro che emerge da una ricerca statistica condotta da GfK presso la popolazione italiana adulta a fine 2018.

L’individualismo esasperato e il credere che ci si salvi da soli può portare col tempo ad una diversa concezione della religione.

Prevale la convinzione che l’uomo da solo possa stabilire ciò che è bene e ciò che è male. Questa opinione è condivisa dalla metà degli italiani e dal 60% circa dei giovani tra i 18 e i 34 anni. Anche per coloro che credono, la fede e la preghiera si esauriscono in un rapporto diretto ed esclusivo con Dio, facendo venir meno l’esperienza di Chiesa intesa come famiglia allargata e luogo di incontro comunitario dove camminare insieme.