Il missionario laico fratel Biagio Conte, 59 anni, fondatore nel 1993 della “Missione di Speranza e Carità”, che assiste e ospita più di 600 tra senzatetto e migranti in una decina di strutture, si è spento il 12 gennaio. Aveva annunciato a fine giugno 2022 di essere stato colpito da un tumore al colon. Le condizioni di fratel Biagio avevano iniziato ad aggravarsi poco prima di Natale: il 30 dicembre, ormai allettato, aveva ricevuto la visita dell’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice e del cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo emerito. Il funerale, al quale hanno partecdipato diecimila persone, si sono svolti il 17 gennaio nella cattedrale di Palermo.
Nato da una famiglia benestante, lasciò tutto a 26 anni, da eremita e pellegrino si avvicinò a san Francesco ad Assisi.
Protagonista di una campagna di comunicazione della CEI sull’8xmille nel 2001, lo vogliamo ricordare anche noi pubblicando questa foto di quell'anno, per dire grazie ad un testimone credibile del Vangelo.
Qui in un’intervista su Tv2000
Pubblichiamo di seguito il messaggio che il Presidente della CEI, Card. Matteo Zuppi, ha inviato all’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, in occasione delle esequie di fratel Biagio.
Eccellenza Reverendissima,
caro Corrado,
a nome della Chiesa in Italia, esprimo profondo cordoglio a Lei, alla grande famiglia della “Missione di Speranza e Carità”, alla comunità ecclesiale e alla città di Palermo per la morte del nostro fratello Biagio Conte, uomo appassionato di Cristo il cui messaggio resta una profezia per il mondo di oggi.
In una società in cui si cerca una felicità individuale, fratel Biagio ci ricorda che la vera felicità ce la dona il tempo speso per il prossimo, specialmente per chi è povero, scartato. Il suo amore per gli ultimi, la scelta di cercare delle risposte per non abituarsi mai allo scandalo della povertà e alla sofferenza dei poveri, l’accoglienza intelligente e generosa sono un’eredità preziosa, da raccogliere e continuare, non solo a Palermo ma in tutto il Paese. Fratelli tutti!
Per Biagio chi era nel bisogno era un fratello, a prescindere dalla lingua, dalla provenienza e dallo stato sociale, nessuno escluso. Seguendo le sue orme riusciremo a rompere le catene dell’egoismo tra guerre e violenze e voleremo sulle ali della dignità e della solidarietà, come fratel Biagio ha fatto e ci ha insegnato a fare. La commozione di tanti per la sua scomparsa ci attesta quanto ha saputo toccare il cuore con il suo esempio.
Grazie, terra e Chiesa di Sicilia, per questo dono prezioso!