SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

“Santa Marta” di Locri: il centro in cui si ridà forma agli invisibili

Su larivieraonline.it questo articolo di Rocco Muscari sull’attività della Caritas Diocesana di Locri, un esempio di come opera nel sociale la Chiesa, che utilizza i fondi dell’8xmille per consentire a questi invisibili di poter andare avanti. ****************** È mezzogiorno quando inizia la processione degli invisibili diretti al Centro di Solidarietà “Santa Marta” di Locri, che […]
19 Febbraio 2020

Su larivieraonline.it questo articolo di Rocco Muscari sull’attività della Caritas Diocesana di Locri, un esempio di come opera nel sociale la Chiesa, che utilizza i fondi dell’8xmille per consentire a questi invisibili di poter andare avanti.

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È mezzogiorno quando inizia la processione degli invisibili diretti al Centro di Solidarietà “Santa Marta” di Locri, che è anche la sede della Caritas Diocesana. Sopraggiungono silenziosi poco alla volta. Chi arriva a piedi, chi in bicicletta. Per lo più sono maschi, ma ci sono anche delle donne. Tutti con vestiti logorati dal tempo. La media quotidiana si aggira intorno ai 50 pasti.

Sono invisibili che cercano riparo nella casa che accoglie voluta dal Vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva. Sanno di trovare un pasto caldo. Lì ci sono le suore della Congregazione “Cuore Immacolato di Maria” che, con abnegazione, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, preparano il pranzo per gli ospiti che quotidianamente e in silenzio si siedono alla mensa per nutrirsi. Don Rigobert Elangui, il direttore della Caritas Diocesana, è una presenza costante. Ci racconta di persone che giungono da molte parti della Locride, spesso si tratta di immigrati, ma si trovano anche italiani o “cittadini europei” che siedono gli uni accanto agli altri per pranzare. Ognuno degli ospiti ha una storia di vita da raccontare.

Don Rigobert ha sottolineato che oltre al pranzo c’è l’accoglienza, la solidarietà e la condivisione con gli ospiti. Tanto che si offre loro anche la possibilità di poter frequentare delle attività pratiche, come nel caso del corso di italiano. Questo luogo è un “segno concreto” di sostegno a persone che ci passano accanto, molte volte senza chiedere l’elemosina, che cercano un’identità che per svariati motivi sembrano aver smarrito. L’accoglienza di questi invisibili in un luogo senza discriminazioni di alcun genere, che non viene pubblicizzato ma che esiste e dona non solo cibo ma anche dignità alla persona umana, è un esempio di come opera nel sociale la Chiesa, che utilizza i fondi dell’8xmille per consentire a questi invisibili di poter andare avanti.

I dati sono impietosi. Solo nel 2018 la Caritas Diocesana ha ricevuto richieste di distribuzione alimentare da parte delle parrocchie per 5.260 assistiti, di cui 875 saltuari e 4.385 continuativi, per un totale di 1.780 famiglie. Al centro di ascolto diocesano di Locri si sono rivolte 229 persone di varie nazionalità: italiana, indiana, marocchina, senegalese, ucraina, egiziana, camerunense, brasiliana, nigeriana, bulgara, tunisina. Di queste, 70 sono stati ospiti della mensa, di cui 65 uomini e 5 donne.

Le problematiche evidenziate vanno dalla mancanza di casa a quella di un lavoro, dai problemi di salute a quelli di pacifica convivenza familiare. Ci sono ospiti con patologie psichiatriche gravi e casi di ex detenuti. Invisibili che camminano per le strade della Locride, tanto che la Chiesa ha in cantiere l’apertura di altre mense da collocare nelle Vicarie Nord e Sud.

Anche per questo Monsignor Oliva ha iniziato la visita pastorale dedicata al mondo della sofferenza e delle povertà. Una realtà che troppo spesso è dimenticata o non considerata. Si pensa che i clochard, gli homeless, i senzatetto, i poveri, gli indigenti si trovino altrove. E questo perché non li vediamo: sono invisibili.