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Papa Francesco: il ministero è un dono, non una “funzione” o un “patto di lavoro”

Papa Francesco, nell’omelia della Messa del mattino a Casa Santa Marta dello scorso 19 settembre, ha sottolineato che quando ci appropriamo del dono, e lo centriamo su noi stessi, “lo trasformiamo in funzione”, perdendo il cuore del ministero, episcopale o presbiterale che sia. Dalla mancanza di contemplazione del dono nascono “tutte le deviazioni che conosciamo”. […]
20 Settembre 2019

Papa Francesco, nell’omelia della Messa del mattino a Casa Santa Marta dello scorso 19 settembre, ha sottolineato che quando ci appropriamo del dono, e lo centriamo su noi stessi, “lo trasformiamo in funzione”, perdendo il cuore del ministero, episcopale o presbiterale che sia. Dalla mancanza di contemplazione del dono nascono “tutte le deviazioni che conosciamo”.

Il ministero ordinato è un dono del Signore, “che ci ha guardati e ci ha detto ‘Seguimi’”, prima che un servizio, e non certo “una funzione” o “un patto di lavoro”. Papa Francesco ha davanti a sé molti vescovi e sacerdoti, che concelebrano nella Messa del mattino a Casa Santa Marta. Invita tutti, e anche sé stesso, a riflettere sulla prima Lettera di san Paolo a Timoteo, proposta dalla liturgia, centrandola sulla parola “dono”, sul ministero come dono da contemplare, seguendo il consiglio di Paolo al giovane discepolo: “Non trascurare il dono che è in te”.

Non è un patto di lavoro: ‘Io devo fare’, il fare è in secondo piano; io devo ricevere il dono e custodirlo come dono e da lì scaturisce tutto, nella contemplazione del dono. Quando noi dimentichiamo questo, ci appropriamo del dono e lo trasformiamo in funzione, si perde il cuore del ministero, si perde lo sguardo di Gesù che ha guardato tutti noi e ci ha detto: “Seguimi”, si perde la gratuità.