Il Covid, la crisi economica e la guerra in Ucraina. Tre elementi che inevitabilmente finiscono per influire sulle Offerte per il clero, che registrano nei primi tre mesi di quest’anno un significativo calo. Nel solo mese di marzo, in particolare, si registra quasi il 50% in meno nella raccolta e circa la metà delle Offerte rispetto al 2021, a causa del conflitto e delle conseguenze economiche delle sanzioni. Per questo oggi più che mai abbiamo bisogno dell’aiuto degli incaricati diocesani per far comprendere a tutti che le Offerte per il clero sono il segno concreto di un impegno contro la logica della guerra. Ma dietro un semplice gesto c’è un alto valore simbolico, quello di rimettere al centro i sacerdoti che hanno bisogno del sostegno economico dei laici per costruire strade di pace.
In caduta libera, da quando è scoppiata la guerra
Nel primo trimestre di quest’anno, l’importo raccolto registra un calo del 19,7% rispetto all’anno precedente: se nel 2021, infatti, la raccolta era di 1.224.878 euro, quest’anno si attesta a 984.147 euro. Ma anche il numero delle Offerte è in grande affanno e registra una diminuzione del 29%: 20.793 offerte nel 2021 contro le 14.763 di quest’anno. Solo l’importo dell’Offerta media è in crescita: da 58, 91 euro nel 2021 sale a 66,66 euro nel primo trimestre di quest’anno. Analizzando i dati a fondo, tuttavia, ci si rende conto che il crollo delle offerte è legato al mese di marzo e coincide proprio con la guerra in Ucraina e le conseguenze economiche delle sanzioni alla Russia. Nel solo mese di marzo 2022, infatti, la raccolta è quasi dimezzata, passando da circa 450mila euro nel 2021 ai 270mila euro di quest’anno. Ma anche il numero di Offerte è pari alla metà dell’anno precedente: nel marzo 2021, infatti, le Offerte raccolte erano state 8.668 offerte contro le 4.023 di quest’anno.
Le Offerte per il clero, segno concreto di pace
“La logica della guerra si è imposta ancora un’altra volta, perché non siamo più abituati a pensare nella logica della pace. Siamo testardi, siamo innamorati delle guerre, dello spirito di Caino” ha detto Papa Francesco in un tweet, anche in lingua russa e ucraina, il 4 aprile di quest’anno, riprendendo quanto detto durante la conferenza stampa sul volo di ritorno dal viaggio apostolico a Malta. La nostra Chiesa e il Papa sono l’unica voce fuori dal coro contro la logica della guerra. E anche le Offerte per il clero diventano oggi più che mai un segno concreto di pace, perché consentono ai nostri sacerdoti di accogliere le persone in difficoltà, sostenere quelli che fuggono dalla guerra e portare cibo e materiali di prima necessità a coloro che restano in Ucraina.
Le Offerte per il clero, segno simbolico di solidarietà
Uniti possiamo. Le Offerte per il clero hanno un altro e alto valore, quello simbolico. Rimettono al centro della Chiesa, infatti, la figura del sacerdote, del prete come alter Christus, che per poter completare la pienezza del sacerdozio ha bisogno del sostegno e dell’aiuto dei laici. Per questo oggi più che mai abbiamo bisogno del lavoro strategico dei nostri incaricati diocesani per stimolare i fedeli a continuare a sostenere i nostri sacerdoti con le libere Offerte deducibili, nonostante il momento difficile e incerto che tutti stiamo vivendo. Perché anche una piccola Offerta diventa un grande segno simbolico di solidarietà ai nostri sacerdoti per costruire strade di pace.
Paolo Cortellessa