“La domanda di aiuto sempre crescente che proviene dalle tante persone che incontriamo ogni giorno ci spinge a rendere sempre più incisiva la nostra azione, che si caratterizza per la sua specificità rispetto agli interventi dell’assistenza pubblica”. È quanto precisa Carlo Rubiolo, nuovo direttore della Caritas diocesana di Saluzzo, in occasione della 4ª Giornata mondiale dei poveri celebrata domenica 15 novembre.
“La Caritas esiste proprio per contrastare indifferenza e cinismo”, sottolinea Rubiolo che, citando lo Statuto, ricorda come sia stata costituita “in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace”.
“Il nostro aiuto materiale – prosegue il direttore della Caritas diocesana – deve essere preceduto e accompagnato da un’attenzione empatica per la persona, da una condivisione forte che faccia sentire tutti accolti, compresi e seguiti come fratelli”. “Ma non sarà certo la Caritas a sradicare la piaga della povertà, obiettivo che potrà essere raggiunto solo se avverrà una vera e propria ‘rivoluzione’ nel modo di gestire la distribuzione delle risorse di cui l’umanità dispone”, ammonisce Rubiolo.
“Tuttavia – aggiunge – anche la Caritas può dare il suo contributo, se adeguatamente sostenuta dalla comunità cristiana in cui opera: la destinazione dell’otto per mille e il servizio di volontariato sono le forme principali nelle quali questo sostegno si può esprimere”. Da qui “l'appello a tutte e tutti perché nella dichiarazione dei redditi appongano la loro firma nel riquadro dell’8xmille alla Chiesa cattolica” e l’invito “a quanti hanno disponibilità di tempo e non sono indifferenti di fronte alla sofferenza dei poveri perché vengano ad aiutarci nei diversi servizi della Caritas”.