Il 4 maggio è avvenuto il passaggio di testimone. Con le dovute precauzioni sono arrivato a Roma da Milano e, in questo breve tempo, ho avuto il piacere di conoscere di persona Matteo Calabresi che mi ha passato il testimone e tutto lo staff del Servizio Promozione.
Così mi sono avvicinato al complesso universo del “sovvenire” e ho iniziato a conoscerne i valori, le molteplici iniziative, i grandi progetti, le articolate attività da affrontare. Ma credo che, da quello che mi è stato anticipato, la realtà più bella che ancora manca in tutto questo panorama sia quella degli incaricati diocesani, di quanti vivono sul territorio, lì dove la Chiesa sperimenta la sua prossimità con gli uomini e le donne di oggi, e rende visibili le virtù della fede, della speranza e della carità. Con voi sono certo che sperimenterò la parte più arricchente di questo servizio alla Chiesa.
La complessa organizzazione esistente legata alla promozione e sensibilizzazione del sostegno economico alla Chiesa include in modo imprescindibile dunque il vostro impegno nelle diocesi, offerto sempre con preparazione, entusiasmo, creatività, spirito ecclesiale e pazienza personale.
Sono perciò ben lieto di iniziare questa mia esperienza in CEI sapendo di poter contare sulla collaborazione di persone motivate e anche coraggiose, piene di buona volontà, capaci di mettere nella loro opera di volontariato perizia e passione.
Personalmente conosco il valore della parola volontariato perché l’ho vissuta e la sperimento ancora oggi nella mia vita, prima come Vice-Presidente di un Centro Aiuto per la Vita e oggi come volontario alla mensa dei poveri delle Missionarie della Carità in via Forze Armate a Milano.
Vi assicuro che sarò al vostro fianco e impiegherò le mie competenze per cogliere le sfide che la storia ci mette davanti, affrontandole insieme con quella “corresponsabilità” e “partecipazione” che appartengono al “sovvenire”.
Già in queste prime settimane del mio nuovo incarico ho compreso che noi da soli non potremmo nulla senza di voi, il territorio non è solo “una” risorsa ma è “la” risorsa principale affinché i valori del “sovvenire” si possano tramutare concretamente in comportamenti e testimonianze tra le persone che vivono nelle nostre diocesi, tra i fedeli che frequentano le nostre parrocchie, ma anche tra chi, pur all’esterno, guarda con simpatia e stima le opere della Chiesa, e con sincera curiosità e rispetto il suo messaggio di amore.
Non so quando potremo incontrarci personalmente. L’emergenza Covid-19 impedisce al momento di fare delle previsioni. Ma consideratemi fin da ora a vostra disposizione e permettetemi di ringraziarvi in anticipo per la vostra collaborazione, i suggerimenti e - soprattutto - il vostro incoraggiamento e preghiera.
Massimo