SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Nelle mani del vasaio. La forma vitae del presbitero diocesano

Una regola di vita per i sacerdoti, come una mappa nautica verso orizzonti sempre nuovi di testimonianza, dove sono segnalati i punti di riferimento che aiutano a non perdere il filo e la freschezza di una storia vocazionale di servizio a Dio e ai fratelli. E’ la proposta di Nelle mani del vasaio. La forma […]
19 Settembre 2019

Una regola di vita per i sacerdoti, come una mappa nautica verso orizzonti sempre nuovi di testimonianza, dove sono segnalati i punti di riferimento che aiutano a non perdere il filo e la freschezza di una storia vocazionale di servizio a Dio e ai fratelli. E’ la proposta di Nelle mani del vasaio. La forma vitae del presbitero diocesano, la più recente riflessione sul tema della formazione permanente del clero firmata da Mons. Donato Negro, Presidente del Comitato CEI per il sostegno economico alla Chiesa ed Arcivescovo di Otranto, uscita ad agosto 2019. Un volumetto prezioso per tracciare ruolo, aspirazioni e sfide che aspettano i sacerdoti oggi, misurati anche nel rapporto di comunione con i fedeli, a cui sono affidati con il "sovvenire".  Sullo sfondo il modello sacerdotale alto e disarmante del Buon pastore, che con il dono del sacramento dell’Ordine -evidenzia Mons. Negro- “ha il potere di rendere un uomo come gli altri un segno del suo amore sponsale per la Chiesa, segno della paternità divina, fratello universale servo per amore, collaboratore alla gioia degli altri”.

Una storia di dono, da comprendere, custodire e capitalizzare come nella parabola evangelica dei talenti, di cui il prete quanto il popolo di Dio devono diventare sempre più consapevoli e responsabili: “per imparare la docilità all’azione dello Spirito, -è l’analisi di Mons. Negro- per non lasciarsi insabbiare dalla mediocrità, restando sempre in cammino senza chiusure o attivismo fine a se stesso, perché la vicinanza è la chiave dell’evangelizzazione”. E sentendo “di non essere soli ma di appartenere ad un presbiterio e ad un popolo”, che dovrà imparare a ricevere non più distrattamente consolazione e aiuto dai presbiteri, ma a farsi dialogante e accogliente perché è  anche la comunità che fa il buon prete. Un manuale di orientamento, per imparare ad ordinare il tempo e non disperdersi, in un Paese sospeso tra tradizioni ed individualismo, migrazioni e impoverimento, sfide di fronte a cui “la presenza del sacerdote è chiamata a recuperare i tratti della profezia -scandisce Negro- cioè della possibilità di cogliere cieli e terra nuova perfino nelle rapide e spiazzanti trasformazioni sociali”. Come argilla nelle mani del vasaio, ha indicato Papa Francesco, il sacerdote dovrà affidarsi al Dio della misericordia per lasciare che Lui plasmi il suo cuore e la sua vita.

L'Arcivescovo di Otranto riapre il libro di  Geremia (18, 1-12) per indagare il mistero del Vasaio "che plasma i suo inviati sul tornio della vita" contro la tentazione continua di banalizzare i suoi doni, fino a che assumano, con umiltà e fiducia,  la stessa forma del Figlio.

Donato Negro, Nelle mani del vasaio. La forma vitae del presbitero diocesano, Otranto 2019, Editrice Salentina, pp. 99