Gabriella Ceraso, per Radio Vaticana, ha realizzato un servizio sull’incontro del Papa il 9 dicembre con i membri del Pontificio Seminario Regionale Flaminio (Emilia - Romagna).
Sono tre gli aspetti che identificano l'ambiente del Seminario e quattro gli atteggiamenti che un sacerdote diocesano non deve trascurare per non cadere lentamente nella perversione del clericalismo che è anche corruzione e nella rigidità che cela gravi problemi. Qui il servizio completo.
Riguardo al primo aspetto, il Papa sottolinea cosa significhi "formazione spirituale" nelle due componenti del rapporto con Dio e dell'incontro con i poveri da coltivare in quella "casa di preghiera" che in primo luogo è il Seminario. Il contesto è quello della " scristianizzazione" odierna che - afferma il Papa rivolto ai seminaristi - vi chiama ad essere "evangelizzatori" dalla fede robusta.
Il secondo aspetto, che identifica il Seminario, è quello dello "studio". Anche esplorando tale dimensione il Papa dà indicazioni precise di cosa significhi e come si arrivi a costruire "fondamenta solide nell'edificio della formazione". In particolare Francesco rimarca che per educare ad una "fede viva e consapevole" come deve essere quella del pastore, lo studio è non solo uno strumento privilegiato per la "conoscenza sapienziale e scientifica", ma anche uno "strumento di un sapere condiviso".
Terza dimensione del Seminario, è quella di "casa di comunione" ed ha anch'essa un carattere "trasversale", perché " parte da un'apertura agli altri" ma assume forma di "comunione presbiteriale intorno alla guida del vescovo".
Infine soffermandosi sul concetto di fraternità il Papa, parlando a braccio, rimarca a questo punto quanto e come valga per i sacerdoti diocesani quella che lui stesso definisce come "vicinanza": un atteggiamento che in parte ha già illustrato ma che tiene a ribadire, vicini a Dio, vicini al vescovo "senza il quale - afferma - la Chiesa non va e il prete può essere un leader ma non un prete", e vicini tra presbiteri. E qui aggiunge:
Questa è una cosa che a me fa soffrire, quando vedo dei presbitéri frammentati, dove sono l’uno contro l’altro, oppure tutti cortesi ma poi sparlano l’uno dell’altro. Se non c’è un presbiterio unito… Questo non significa che non si può discutere, no, si discute, si scambiano le idee, ma la carità è quella che unisce. E la quarta vicinanza: la vicinanza al popolo di Dio.
Non dimenticate da dove venite, è la raccomandazione del Papa, e che siete stati "scelti dal Signore" "non per fare carriera ecclesiastica". Se manca una di queste, il prete non funziona e scivolerà, lentamente, nella perversione del clericalismo o in atteggiamenti di rigidità. Dove c’è clericalismo c’è corruzione, e dove c’è rigidità, sotto la rigidità, ci sono gravi problemi.
Con l'auspicio che i seminaristi diventino quindi "annunciatori gioiosi del Vangelo", il Papa si è congedato affidandoli alle braccia della Vergine Maria, affinché con il suo aiuto sappiano scoprire ogni giorno di più il "tesoro", la "perla preziosa" che è Cristo.