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Il Papa ai nuovi presbiteri / Siate pastori, non imprenditori

Nella 58. ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, Francesco ha presieduto, lo scorso 24 aprile nella Basilica Vaticana, la Messa per l'ordinazione sacerdotale di nove diaconi. Nel servizio di Antonella Palermo, su VaticanNews, si legge della raccomandazione del Papa ai nuovi preti di vivere lo stile di vicinanza, compassione e tenerezza di Dio, […]
26 Aprile 2021

Nella 58. ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, Francesco ha presieduto, lo scorso 24 aprile nella Basilica Vaticana, la Messa per l'ordinazione sacerdotale di nove diaconi. Nel servizio di Antonella Palermo, su VaticanNews, si legge della raccomandazione del Papa ai nuovi preti di vivere lo stile di vicinanza, compassione e tenerezza di Dio, ricordando che il sacerdozio “non è una carriera ma un servizio”.

Papa Francesco, in un’omelia ampiamente pronunciata a braccio integrando quella rituale prevista per questa circostanza, ha invitato i nuovi preti ad essere pastori, come il Signore: “È quello che vuole da voi: pastori. Pastori del Santo popolo fedele di Dio. Pastori che vanno con il popolo di Dio: delle volte avanti, in mezzo, indietro al gregge, ma sempre lì, con il popolo di Dio”, ha ripetuto il Papa. Ha invitato a superare il linguaggio di un tempo quando si parlava di ‘carriera ecclesiastica’. “Questa non è una carriera: è un servizio, un servizio come lo stesso che ha fatto Dio al suo popolo”, scandisce Francesco.

Quindi, come consuetudine, ha sottolineato 3 parole: vicinanza, compassione, tenerezza. Sono le tre parole che contraddistinguono lo stile di Dio. Il Papa le esamina nel dettaglio, consegnando ai nuovi presbiteri l’imitazione di questo stile. Si sofferma in particolare sulle quattro declinazioni della vicinanza: con Dio - nella preghiera, nei sacramenti, nella Messa - con il Vescovo, tra i fratelli e con il popolo. “Parlare con il Signore, essere vicino al Signore”: è questa la preoccupazione del Papa. Ricorda che il Signore si è fatto vicino a noi nel Suo Figlio. E che è stato vicino nel percorso di discernimento vocazionale degli ordinandi, “anche nei momenti brutti del peccato: era lì. Vicinanza. Siate vicini al santo popolo fedele di Dio. Ma prima di tutto vicini a Dio, con la preghiera”. E scandisce: “Un sacerdote che non prega, lentamente spegne il fuoco dello Spirito dentro”.

Quindi, tra altri suggerimenti, ha anche chiarito di evitare la tentazione della carriera. "Per favore, allontanatevi dalla vanità, dall'orgoglio dei soldi": è il monito scandito dal Papa ai giovani preti. "Il diavolo entra dalle tasche", ricorda Francesco con una immagine eloquente. E cita l'episodio che - dice - lo ha commosso tanto, di un sacerdote "capace, intelligente, molto pratico" che era diventato troppo attaccato al proprio ufficio. Un giorno ha sgridato e cacciato via un anziano dipendente il quale, "morì per questo". Ecco, il Papa consegna questa immagine ai presbiteri perché l'abbiano sempre a mente. "Servitori come pastori, non imprenditori - ripete - altrimenti si rischia di perdere quella povertà che rende simili a Cristo". E conclude invitando ad affidarsi sempre a Gesù e sua madre: lì la consolazione perfetta, anche nella prova della croce, senza paura perché "tutto andrà bene".