Raccontare la distruzione e la ricostruzione di Amatrice per non dimenticare il terremoto del 24 agosto 2016, mettersi in cammino verso un nuovo futuro, e ascoltare una comunità i cui bisogni non sono terminati con l’emergenza immediata. Questo il tema dell’incontro che si è svolto nell’auditorium della Laga della città, in un evento parte del festival della Comunicazione di Rieti.
Tra i relatori all’incontro anche Massimo Monzio Compagnoni. Qui la sua intervista per Radio Vaticana.
Citando Papa Francesco - che ha visitato Amatrice pochi mesi dopo il terremoto, ad ottobre 2016 – Compagnoni ribadisce l’importanza di “andare avanti con coraggio nei tempi belli e nei tempi brutti” e in questo senso ha ricordato il ruolo della Chiesa nella ricostruzione. “La Chiesa cattolica è stata presente fin dall’inizio con un forte dispiego di risorse”, spiega, e ha immediatamente investito un milione di euro per l’emergenza immediata. Poi sono stati raccolti 27 milioni di euro tramite le collette nazionali e un altro milione di euro con i fondi 8xmille”, strumento che si è rivelato ancora una volta decisivo – 253 milioni di euro l’importo destinato alla carità per il 2021. La Chiesa, ha ribadito, è stata presente, sostenendo le persone che stavano soffrendo, con la Caritas in prima linea, ma anche il luogo dove la gente ha potuto ritrovarsi insieme e darsi forza.