Ecco in anteprima il nuovo
video - che verrà pubblicato a breve sulla nostra pagina
Facebook sacerdoti nella sezione
Insieme a Don - su
don Massimiliano Parrella, parroco a Roma della Chiesa S . Maria Assunta e San Giuseppe nel quartiere Primavalle (v. In Cerchio di gennaio).
Qui negli anni 80 nasce e cresce Massimiliano Parrella. Diventa "padre Max" nel suo stesso quartiere di cui conosce profondamente il bisogno di riscatto per la solitudine e la paura del futuro.
Nessuna realtà deve essere estranea alla vita della parrocchia. Le iniziative cominciano a fiorire e le parole dordine sono giovani, famiglie, malati, detenuti, coppie e sposi, disabili, lavoro, anziani, poveri. Ad ognuna di queste categorie rivolge un pensiero, un sostegno. Ma è soprattutto ai giovani che guarda.
E poi ci sono i poveri, tornati ad essere in questi ultimi anni più che numerosi. Per loro, grazie alla collaborazione con i sacerdoti del Collegino, le suore e i volontari, è nato il Borgo dellAccoglienza, luogo dove fermarsi per chi vive in strada, dove le famiglie in difficoltà vengono ascoltate nella loro richiesta di aiuto.
Sono in tanti a sedere al grande tavolo davanti ai locali dellassociazione prima e dopo aver mangiato a mensa. Sono donne sole, persone che hanno perso il lavoro, giovani e meno giovani con un passato legato alle droghe, anziani. Ma anche padri di famiglia temporaneamente disoccupati pronti a mettersi in fila per il pacco viveri del giovedì. Dentro, alimenti di prima necessità: latte e biscotti per chi ha bambini, omogenizzati quando è possibile, e poi pasta, olio, pomodoro per tutti. Un lavoro duro per i volontari, frutto di grande organizzazione. E chi vive per strada può usufruire anche del servizio docce e barberia con la possibilità di lavare e stendere i propri indumenti.
E padre Max, è sempre presente in quelle stanze, anche quando non è lì. Il suo nome risuona nelle parole dei presenti che lo indicano come un prete bravo, anzi bravissimo e in molti si preoccupano per la sua salute e per quel suo cuore fragile che non conosce la parola riposo.