INTRODUZIONE
di Gian Piero Saladino
(direttore Ufficio Comunicazioni Sociali)
"Dove cominci a non voler diventare migliore, smetti di essere buono. Poiché non cè il fermarsi nella vita di Dio: la stessa sosta è peccato
(San Bernardo di Chiaravalle).
Educhiamoci alla Corresponsabilità: è questo il tema ispiratore sul quale S.E. il Vescovo Paolo Urso, in comunione con il consiglio pastorale diocesano, i direttori degli uffici diocesani e i consigli parrocchiali, invita questanno la Comunità Diocesana a riflettere e a camminare insieme, dopo gli anni dedicati alla Libertà e alla Verità.
Educhiamoci alla Corresponsabilità
capacità di decidere e rispondere insieme ai bisogni delle persone e delle comunità, conosciuti con locchio dellamore e con la sapienza del cuore, seguendo i passi della conoscenza, del dialogo, della docilità allo Spirito e della valutazione e scelta delle priorità e degli impegni concreti. Questa capacità riguarda tutti, e se nella Chiesa cè una varietà di ruoli, funzioni, ministeri e carismi, questi sono tutti uguali per dignità e per valore del contributo nelledificare il Corpo di Cristo. La diversità non contrasta con lunità ma ne esprime la ricchezza, poiché nessuno è inutile e nessuno può restare con le mani in mano.
Educhiamoci alla Corresponsabilità.
poiché le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure dei discepoli di Cristo, che niente possono desiderare più ardentemente che servire con generosità ed efficacia gli uomini del mondo contemporaneo.
Educhiamoci alla Corresponsabilità
riguarda in particolare anche i laici, poiché questa è la conseguenza e modalità del nostro essere Chiesa. Contro la clericalizzazione dei laici impegnati nella catechesi, nei servizi liturgici, nella cura delle strutture ecclesiastiche, ma spesso introvabili nelle frontiere più esposte della competenza professionale, del dibattito culturale, della promozione del bene comune, dove pure potrebbero dare il meglio di sé - bisogna urgentemente cambiare mentalità, restituire loro ruolo e possibilità, ridare slancio agli organismi di partecipa-zione con modalità originali e incisive per sollecitare il comune decidere e il comune rispondere nella Chiesa locale. Non servono laici collaboratori, servono laici corresponsabili, maturi e impegnati.
Educhiamoci alla Corresponsabilità.. con un cammino di formazione più attenta e puntuale alla visione di Chiesa, rivolta anche agli adulti, ai formatori, alle famiglie, per sostenerne la missione e affidata a chi ha fede vera, senso vivo di appartenenza alla Chiesa, capacità di costruire relazioni positive, disponibilità ad affinare la propria competenza specifica e a collaborare con altri educatori e con tutto il territorio. La formazione è vitale per la Chiesa come casa e scuola di comunione, ed è un diritto-dovere per tutti!
Educhiamoci alla Corresponsabilità
con un cammino di innovazione pastorale, che superi la logica dellagenda dellanno precedente e della delega, dellemergenza e delle rivendicazioni. La novità ci fa paura, ma Dio porta novità e ci chiede di fidarci totalmente di Lui. Non possiamo rimanere a guardare, scaricando su altri le nostre carenze e aspettando Godot, ma è necessario rivedere sul serio, e profondamente, limpostazione pastorale delle nostre comunità, mettendo sempre insieme rispetto delle vocazioni e dei ruoli di ciascuno e corresponsabilità di tutti.
Educhiamoci alla Corresponsabilità
con relazioni adulte, basate su un clima di fraternità, che non si sceglie ma è donata da Dio come impegno per tutti, e tutti rende uguali, pastori e laici, un clima di dialogo senza reciproche accuse, fatto di chiarezza, di mitezza, di fiducia e di prudenza, poiché non si può dialogare se cè menzogna e ipocrisia. Vogliamo costruire corresponsabilità nellattenzione alla vita affettiva, al lavoro e alla festa, alla fragilità umana, alla tradizione e alla cittadinanza.
Questi ed altri pensieri fanno di una riflessione radicata nella Parola dellAntico e del Nuovo Testamento (Salmo 119, Vangeli di Matteo e di Giovanni, Atti degli Apostoli, Lettere di S. Paolo), ispirata allinsegnamento del Concilio Vaticano II e dei Papi (Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco) e arricchita da pagine illuminanti di uomini come Eric-Emmanuel Schmitt, Ignazio di Loyola, Erich Fromm, Bruno Maggioni, Bruce Marshall, Primo Mazzolari, Luigi Alici, Paola Bignardi, Gianni Ambrosio, Tomasi di Lampedusa, Italo Calvino, una stupenda provocazione che dovrà accompagnare, nella prassi, il miglioramento della Chiesa ragusana negli anni che ci attendono.
Questo documento è corredato del Calendario delle attività 2013-2014, e formula 6 proposte diocesane: ladorazione eucaristica in ogni comunità come professione di corresponsabilità; la meditazione della Lettera di San Paolo agli Efesini nei centri di ascolto della parola; la creazione o il rafforzamento dei centri di ascolto della vita dei fratelli; la rimodulazione della scuola di teologia di base per rivitalizzare la partecipazione dei fedeli; la promozione di incontri sullimpegno socio-politico dei fedeli laici e di quelli per i membri dei consigli pastorali e per gli affari economici; la programmazione pastorale parrocchiale.
Ognuno, anche nella Chiesa, ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, unattività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della comunità.