Si sono appena spente le luci del Convegno nazionale degli incaricati diocesani per il sovvenire, ma non gli echi delle belle relazioni ascoltate, che lequipe del Servizio diocesano omonimo si è profusa in un doppio impegno il 19 aprile. Infatti, nella mattinata, ha chiesto di potersi inserire nel ritiro mensile del clero diocesano, tenuto presso il centro Emmaus in Pescara, e nel pomeriggio ha preso parte all'incontro dei commercialisti.
Al ritiro del clero era prevista la relazione del gesuita p. Giulio Parnofiello sul tema La santificazione del presbitero. Il professore della Cappella della Sapienza di Roma ha esordito citando passi della lettera di Pietro (1Pt 4,8-11): Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati. Praticate lospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. Chi parla, lo faccia con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con lenergia ricevuta da Dio, perché in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo.
La santità, ha detto il relatore, è dono di Dio e consiste nellapplicare la propria mente ed i propri atti a Dio e che tutto vada verso Dio, citando Tommaso e la sua Summa Theologiae.
Ha quindi ricordato ai numerosi presenti, presbiteri e non, la vocazione universale alla santità (LG 40), secondo linvito del Signore Gesù ad essere perfetti come il Padre celeste (Mt. 5,48), a vivere come si conviene a santi (Ef.5,3), a rivestirsi di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza e di pazienza (Col. 3,12), a portare i frutti dello Spirito per la propria santificazione (Gal. 5,22 Rom. 6,22). Consapevoli che tutti commettiamo sbagli (Gc. 3,2), siamo bisognosi della misericordia di Dio, occorrendo quindi pregare rimetti a noi i nostri debiti (Mt. 6,12).
La santità dei credenti in Cristo, chiamati alla pienezza della vita cristiana ed alla perfezione della carità, promuove nella società terrena un tenore di vita più umano.
Ha quindi concluso con il richiamo allesercizio multiforme della santità (LG 41) per tutti coloro che, mossi dallo Spirito di Dio, obbedienti alla voce del Padre, adorandolo in spirito e verità, camminano al seguito del Cristo povero, umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi della sua gloria, siano essi vescovi e pastori del gregge di Cristo, sacerdoti, diaconi, chierici.
Al termine della relazione, qui estremamente sintetizzata, è seguito lintervento di Stefano Gasseri del Servizio C.E.I., che ha trovato un naturale aggancio nei numerosi spunti del suo predecessore, ribadendo che i medesimi atteggiamenti alla santità sono delineati dai valori profondi del sovvenire, richiamandoli brevemente. Ma necessario ed opportuno era il passaggio contestuale dalla sfera spirituale a quella più pratica, ricordando la nota condivisione dei beni, praticata fin dai primordi del cristianesimo. Inquadrando il problema delle necessità economiche della Chiesa cattolica, dopo un breve excursus storico, Gasseri ha quindi enunciato cifre e dettagli della struttura di finanziamento alla Chiesa, tramite la firma dell8xmille, dettata dalla Legge 222/85. Le tre richiamate finalità di utilizzo dei fondi, determinate dalla citata legge, ovvero hanno risuonato come opportuna sveglia per sacerdoti e diaconi, anziani e giovani.
Smuovendo una sottaciuta inerzia in parte del clero, magari poco operoso nel formare ed informare le comunità cristiane ai valori del sovvenire, la percezione di aver raggiunto il centro del problema si è avuta dal riscontro dellapprezzamento di molti sacerdoti e dal Vescovo in primis, per lincoraggiamento sostenuto dal rappresentante del Servizio Nazionale.
Appena il tempo di condividere unagape fraterna, nel primo pomeriggio del 19 ci si è trasferiti presso la struttura diocesana Oasi dello Spirito in Montesilvano (Pe) per il Convegno promosso dai dottori commercialisti, con la partecipazione fattiva a cadenza biennale dellArcidiocesi, per mezzo del Servizio diocesano per il Sovvenire.
Dopo i consueti saluti dei responsabili organizzativi sono succeduti gli interventi dellarcivescovo Mons. Valentinetti, dellincaricato diocesano don Giuseppe Scarpone, e quindi di Stefano Gasseri.
Numerosi anche qui i presenti che, oltre a gradire il materiale pubblicitario loro fornito, hanno applaudito ed apprezzato quanto veniva loro detto, con le necessarie sottolineature del bene che la Chiesa fa con i fondi dell8xmille, a beneficio di una popolazione ancora più bisognosa che in passato.
Laddove lo Stato non riesce, con le proprie strutture, a soddisfare le esigenze del popolo, subentra la Chiesa che, nelle multiforme opere di carità, allevia le sofferenze dei poveri, rendendo per ogni euro ottenuto almeno dieci volte tanto, in termini di servizi.
I commercialisti presenti, oltre a beneficiare dei crediti formativi, hanno sicuramente acquisito una maggiore consapevolezza delle necessità della Chiesa, riportando nelle proprie coscienze un più proficuo impegno professionale, per quanto nelle loro possibilità.
Domenico Forese