Chiesa e amministrazione dei beni temporali

I beni temporali servono la comunione e la missione della Chiesa, questo il titolo del primo paragrafo della relazione che il Segretario della C.E.I., Mons. Mariano Crociata, ha tenuto il 25 febbraio agli economi riuniti ad Assisi per il loro Convegno nazionale (www.chiesacattolica.it).

Più avanti Mons.Crociata, citando la Costituzione conciliare Gaudium et spes (n.76), ha quindi affermato: "Non cè alcun dubbio che la Chiesa possa detenere dei beni temporali e che debba amministrarli in modo appropriato ed efficace, per la sua missione e nella misura in cui servono alla sua testimonianza di fede, speranza e carità". Quindi: "In quanto realtà anche umana e sociale, la comunità ecclesiale vive nelle dinamiche proprie dellesistenza umana, comprese le sue condizioni materiali".

"A questa idea di comunione - ha dunque aggiunto il Vescovo - si sono ispirati i Vescovi italiani nel delineare il sistema di sostegno economico della Chiesa, radicandola nel messaggio evangelico e fedele al magistero del concilio Vaticano II, secondo «unesperienza di comunione, che riconosce a tutti i battezzati che la compongono una vera uguaglianza nella dignità e chiede loro limpegno alla corresponsabilità e alla condivisione delle risorse» (C.E.I., Sostenere la Chiesa per servire tutti. A ventanni da Sovvenire alle necessità della Chiesa, 4 ottobre 2008, n. 4)".

E ha concluso: "Amministrando i beni temporali della Chiesa tutti noi operiamo a servizio della sua comunione e della sua missione nel mondo e lungo la storia. In questo spirito, facciamo nostra la suggestiva esortazione di S.Cipriano che dice: 'Dividi i tuoi redditi col tuo Dio, spartisci i tuoi proventi con Cristo, rendi Cristo partecipe dei tuoi beni terreni, perché egli ti renda coerede con sé dei regni celesti'".