In questo numero di In Cerchio vi proponiamo l'ultimo contributo scritto da don Roberto Laurita su Catechisti Parrocchiali e pubblicato lo scorso settembre.
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«Nella Chiesa di Gesù, tutti hanno un compito da svolgere… Ciascuno ha la sua vocazione, ciascuno può ricevere e dare qualcosa… Con noi ci sono sempre i preti. Essi non hanno famiglia e bambini; sono lieti di spendere la giornata e anche la vita per il nostro bene. Sono nostri fratelli; Gesù li ha chiamati e il vescovo, in suo nome, li ha ordinati e li ha mandati a noi, perché guidino la comunità. Con loro siamo impegnati a costruire una vera famiglia di discepoli del Signore» (Venite con me, p. 143).
Ognuno di noi conosce il prete o i preti della sua comunità. Ma perché questi hanno scelto tale strada? Qual è il servizio che svolgono nella comunità cristiana? Sono domande che possiamo rivolgere loro, direttamente…
UN SERVITORE - Il primo compito del prete è quello di servire. La sua vita non è più preziosa di quella di un altro. Egli si mette a disposizione della sua comunità senza misurare le energie da investire. Ognuno può prenderne, come si trattasse di un pane messo sulla tavola e spezzato, perché possa servirsene. È così che il prete – e ogni cristiano – serve il suo Signore: diventando come lui un servitore, pronto a offrirsi perché coloro che gli sono affidati trovino la fede, la speranza, il coraggio e la forza necessari per affrontare la vita di ogni giorno.
ATTENTO AI DEBOLI - Il prete non cerca, innanzi tutto, la compagnia dei potenti, di quelli che contano. Egli è chiamato a prendersi cura dei deboli. Gesù non è forse corso in cerca della pecora perduta? Non ha toccato il lebbroso, donato la vista al cieco, fatto parlare il muto, accolto colui che era escluso o segnato a dito? Ci sono tante persone deboli. Talvolta non le si vede neppure perché non fanno chiasso: sono disperate, o senza amore, o senza lavoro, o isolate a causa della vecchiaia, oppure non riescono a stabilire relazioni o, ancora, non hanno nessuno che le aiuti… Come il suo Maestro, anche il prete si preoccupa di quelli che sono deboli, cerca di rimetterli in piedi, di trasmettere fiducia e speranza, facendo leva sul desiderio di vivere e sulla tenerezza di Dio.
UN RITRATTO - L’umiltà, la testimonianza, il servizio, l’attenzione ai deboli non sono qualità solo dei preti. Questi sono i tratti caratteristici di tutti quelli che, uomini e donne, appartengono alla comunità cristiana. Tuttavia si chiede ai preti di vivere con impegno questi atteggiamenti perché indispensabili alla loro missione. In effetti essere responsabile di una comunità è una missione difficile. Chi potrebbe, con tutte le sue debolezze, essere simile a Gesù? La preparazione ricevuta in Seminario non basta. Ogni giorno si deve ascoltare la voce di Gesù e cercare di metterla in pratica. Ecco perché ogni prete è chiamato a consumare la sua esistenza al servizio del Signore e dei fratelli.
NEI LUOGHI E NEI MODI PIÙ DIVERSI - In Italia ci sono circa 35.000 sacerdoti diocesani che prestano servizio. Lo fanno nei luoghi più diversi: nei grandi centri abitati, dove si concentrano tante persone, e negli sperduti paesi di montagna, dove c’è poca gente; nelle periferie, cariche di molti problemi, e nelle zone turistiche che, durante la stagione invernale o estiva, si riempiono di villeggianti.
Alcuni di loro per raggiungere i parrocchiani usano la bicicletta, altri devono affrontare grandi distanze in auto o inerpicarsi per strade impervie, a piedi. Alcuni godono del conforto di fedeli generosi che sostengono la loro azione, altri senza un soccorso esterno non riuscirebbero a realizzare iniziative di solidarietà, perché si trovano tra gente povera, che ha bisogno di tutto.
VOLTI E NOMI
Sono pochissimi esempi, altri se ne possono scoprire nella pagina facebook sacerdoti.
UN MODO CONCRETO DI AIUTARLI - Sono le Offerte destinate ai preti diocesani, al loro sostentamento.
Dove vanno? A Roma all’Istituto Centrale Sostentamento del Clero, che le distribuisce equamente in modo che tutti abbiamo il necessario per vivere con decoro e per fare un mare di bene. Con queste offerte si sostengono circa tremila preti, ormai anziani o malati, dopo una vita intera a servizio del Vangelo e del prossimo. E raggiungono anche 400 missionari nel Terzo Mondo.
È un’Offerta nata come strumento di comunione tra sacerdoti e fedeli, e fra le parrocchie, per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più grandi.
Ma non c’è già l’8xmille? Queste Offerte vanno oltre perché sono un dono concreto, fatto di tasca propria, in quanto si sceglie di dare una mano ai sacerdoti che donano tutta la loro vita per gli altri.
È un’Offerta che raggiunge tutti i sacerdoti, anche quelli di parrocchie più lontane e disagiate e che si può dedurre dal reddito di una persona.