Nelle puntate precedenti abbiamo cercato di mostrare alcuni aspetti di uno stile che ha contraddistinto la Chiesa fin dalle origini. I discepoli di Gesù hanno scoperto attraverso di lui di essere tutti figli dello stesso Padre e fratelli fra loro. Questo rapporto è diventato così forte da far cadere tutte le barriere che separavano gli uomini e le donne del loro tempo: tra ebrei e pagani, tra ricchi e poveri, tra liberi e schiavi, tra potenti e deboli, tra dotti e privi di istruzione, tra sani e malati. Questa fraternità si è manifestata in modo molto concreto perché essere generosi, altruisti, disposti ad aiutare il prossimo, a donare qualcosa di proprio, non è un impegno riservato a pochi, ai più bravi, ai migliori. Chi ha scelto di seguire Gesù, cioè ogni battezzato, non può tirarsi indietro davanti a chi ha bisogno di cibo, di vestiti, di un tetto, di medicine, di un lavoro…
OGGI, IN ITALIA
La Chiesa in Italia fin dal 1984 ha inventato un sistema perché la fraternità e la solidarietà dei cristiani si realizzassero nel modo migliore. Da quali certezze e scelte ci si è fatti guidare? Ne elenchiamo alcune:
La Chiesa ha una missione: portare dovunque il Vangelo; testimoniare che Gesù, il Crocifisso risorto, è la speranza dell’umanità; offrire i segni concreti del mondo nuovo che Gesù ha inaugurato. Tutti i cristiani partecipano a questo compito. Nessuno può dire: «Non mi riguarda»; oppure: «Io non c’entro».
Per realizzare tale compito la Chiesa ha bisogno di mezzi, di risorse. Lo scopo non è quello di mettere insieme tanti soldi, ma di raccogliere quello che serve per spenderlo, per fare ciò che è indispensabile.
Per assicurare tutto questo ci vuole un metodo, uno stile particolare, quello dei fratelli:
ALCUNE PROPOSTE CONCRETE
L’otto per mille. È un sostegno che non costa niente a chi lo offre: basta una semplice firma sul modulo con cui, una volta all’anno, si pagano le tasse allo Stato perché dia alla gente i servizi essenziali (strade, scuole, ospedali…). Si chiama così perché l’otto per mille dell’IRPEF (questo il nome di una delle tasse) può essere destinato alla Chiesa cattolica. Quante iniziative ti abbiamo presentato negli articoli dei mesi passati! Erano tutte finanziate da queste risorse.
Le offerte libere destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC). Da sempre i cristiani hanno fatto arrivare offerte al loro sacerdote o alla loro parrocchia, perché non mancassero di un sostegno e potessero svolgere tante attività e opere di bene. Ora, qui in Italia, chi dona del denaro alla Chiesa cattolica tramite ICSC sa che:
Il sostentamento del clero diocesano. Inviando i suoi apostoli a predicare il Vangelo, Gesù comanda loro di non procurarsi né oro, né argento, perché «chi lavora ha diritto al suo nutrimento» (Mt 10,10). Nella prima Lettera ai Corinzi san Paolo afferma che «il Signore ha disposto che coloro i quali annunciano il Vangelo vivano del Vangelo» (1Cor 9,14), cioè siano aiutati dalle comunità. Per questo la Chiesa in Italia si interessa ai suoi preti e vescovi:
PERCHÉ QUESTO SISTEMA FUNZIONI…non si è potuto cedere all’improvvisazione. Ecco perché è sorto: un Servizio della Conferenza Episcopale Italiana che ha, come scopo, «la promozione del sostegno economico alla Chiesa»; e l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, che ha una sede centrale a Roma, ma anche riferimenti in tutte le diocesi. Questa organizzazione è necessaria perché il bene venga fatto bene! Ed è un modo per vivere quello che appariva nel vecchio catechismo come un precetto: «Sovvenire alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi e le usanze». Un verbo antico, sovvenire, ma attualissimo, che significa «aiutare, soccorrere, assistere»! Tutte le iniziative che ti abbiamo descritto partono proprio da un documento («Sovvenire alle necessità della Chiesa»), approvato dai vescovi italiani, in un’assemblea straordinaria del 1988, che fa da punto di riferimento a tutta questa rete di solidarietà.