SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Caritas Italiana: nuovi poveri e nuove risposte

Vi segnaliamo un monitoraggio condotto nel mese di aprile da Caritas Italiana che permette di tracciare un bilancio delle attività, delle necessità, delle nuove categorie di poveri ma anche del lavoro dei volontari, dell'8xmille e delle donazioni che in questo periodo hanno reso più capillare e proficuo il servizio della Caritas in tutte le strutture. […]
25 Maggio 2020

Vi segnaliamo un monitoraggio condotto nel mese di aprile da Caritas Italiana che permette di tracciare un bilancio delle attività, delle necessità, delle nuove categorie di poveri ma anche del lavoro dei volontari, dell'8xmille e delle donazioni che in questo periodo hanno reso più capillare e proficuo il servizio della Caritas in tutte le strutture.

In sintsi, l’indagine, attraverso un questionario strutturato destinato ai direttori/responsabili Caritas, ha permesso di esplorare: come cambiano i bisogni, le fragilità e le richieste intercettate nei Centri di ascolto e/o servizi Caritas; come mutano gli interventi e le prassi operative sui territori; quale è l'impatto del Covid-19 sulla creazione di nuove categorie di poveri, ma anche su volontari e operatori. I dati del primo monitoraggio si riferiscono a 101 Caritas diocesane, pari al 46% del totale.

Si conferma il raddoppio delle persone che per la prima volta si rivolgono ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane rispetto al periodo di pre-emergenza.

Cresce la richiesta di beni di prima necessità, cibo, viveri e pasti a domicilio, empori solidali, mense, vestiario, ma anche la domanda di aiuti economici per il pagamento delle bollette, degli affitti e delle spese per la gestione della casa. Nel contempo, aumenta il bisogno di ascolto, sostegno psicologico, di compagnia e di orientamento per le pratiche burocratiche legate alle misure di sostegno e di lavoro.

Un dato confortante è il coinvolgimento della comunità e l’attivazione solidale che nel 76,2% delle Caritas monitorate ha riguardato enti pubblici, enti privati o terzo settore, parrocchie, gruppi di volontariato, singoli.

Di fronte al mutare dei bisogni e delle richieste, sono cambiati o si sono adattati anche i servizi e gli interventi, in particolare: i servizi di ascolto e accompagnamento telefonico con 22.700 contatti registrati o anche in presenza negli ospedali e nelle Rsa; la fornitura di pasti da asporto e consegne a domicilio a favore di più di 56.500 persone; la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di igienizzanti a circa 290.000 persone; le attività di sostegno per nomadi, giostrai e circensi costretti alla stanzialità; l’acquisto di farmaci e prodotti sanitari; la rimodulazione dei servizi per i senza dimora; i servizi di supporto psicologico; le iniziative di aiuto alle famiglie per smart working e didattica a distanza; gli interventi a sostegno delle piccole imprese; l’accompagnamento all’esperienza del lutto.

A tutto questo si aggiungono le strutture edilizie che le Diocesi hanno destinato a tre categorie di soggetti: medici e/o infermieri, persone in quarantena e persone senza dimora. Ad oggi sono 68 le strutture per quasi 1.450 posti messe a disposizione della Protezione civile e del Sistema Sanitario Nazionale da parte di 48 Diocesi in tutta Italia. A queste si sommano altre 46 strutture, per oltre 1.100 posti in 34 Diocesi, disponibili per persone in quarantena e/o dimesse dagli ospedali e più di 64 strutture per oltre 1.200 posti in 42 diocesi per l’accoglienza aggiuntiva di persone senza dimora, oltre all’ospitalità residenziale ordinaria.

È questo il volto bello e solidale dell’Italia che non si arrende. La concretezza della carità.

Qui l'infografica

Qui un video sull'emergenza