Come preannunciato dal 4 al 7 settembre si è svolto il consueto Campus di formazione integrativo al sovvenire. Ledizione di questanno ha avuto unimportante novità: il coinvolgimento non solo di 87 seminaristi del V e VI anno, ma anche di 13 nuovi incaricati diocesani nominati negli ultimi due anni.
Lidea di questo connubio è nata per consentire anche agli incaricati di avere una formazione approfondita a tutto campo sul sovvenire. Infatti la struttura utilizzata per il Campus prevede più di 12 docenti che affrontano il tema attraverso diversi ambiti: pastorale, ecclesiale, spirituale, giuridico/canonico, amministrativo, organizzativo, comunicazione, ecc. Unico inoltre l'appuntamento con il Segretario Generale della C.E.I. Nunzio Galantino (in foto con Matteo Calabresi ed il Vescovo Presidente del Comitato per la Promozione Donato Negro) e con i diversi direttori della Conferenza Episcopale Italiana, per rispondere a tutte le domande sulle risorse 8xmille gestite a livello centrale. Altro aspetto, che già nelle altre versioni ha assunto un valore aggiunto sempre più significativo, è quello dei laboratori: tre gruppi orientati sul come si organizza la sensibilizzazione a livello locale e coordinati da incaricati diocesani di provata esperienza acquisita sul campo.
I singoli gruppi hanno visto la partecipazione di seminaristi e nuovi incaricati che hanno condiviso idee, proposte e
voglia di fare. Consultati per avere un feedback, sia i nuovi incaricati che i seminaristi hanno confermato che si è trattato di una bellissima esperienza, coinvolgente e formativa; a parecchi si è aperto un mondo (specie per i seminaristi); ma anche per i nuovi incaricati è stato educativo e importante confrontarsi con quelli che saranno i futuri sacerdoti.
Da sottolineare che riguardo ai seminaristi, oltre ai seminari storici di Molfetta, Napoli, Anagni, Catanzaro, si sono aggiunti seminaristi della Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Sicilia. Buon segno! Lauspicio è che anche il Nord possa essere sempre più presente
a sognare non è peccato!
Di seguito abbiamo chiesto a due nostri incaricati, delle diocesi di Caserta e Piana degli Albanesi, le loro impressioni.
Nellambito dellesperienza formativa Campus ComuniDare 2017, in qualità di nuovo membro del Gruppo di lavoro diocesano di Caserta, ho potuto soffermarmi nella preparazione degli aspetti giuridici, sociali, storici e religiosi della tematica sovvenire. Questa esperienza ha dato risalto al lavoro che quotidianamente viene svolto dai membri del Servizio per una sensibilizzazione competente nellambito territoriale. Relatori di rilievo hanno guidato le lezioni con grande competenza e chiarezza nella trasmissione del messaggio, sottolineando più volte limportanza della trasparenza gestionale dei fondi 8xmille. La condivisione delle esperienze con i seminaristi coinvolti dalle diverse regioni ecclesiastiche italiane, ha suscitato interesse nellapprendere loperato del sistema 8xmille nelle varie realtà locali.
Una riflessione comune è sorta sulla disinformazione del sovvenire che spesso esiste tra i fedeli: si è fatto appello ai futuri presbiteri e ai nuovi incaricati diocesani sullurgenza di promuovere i valori e soprattutto gli strumenti per sostenere il sistema attraverso l8xmille e le Offerte per i sacerdoti.
Il lavoro nel suo complesso ha suscitato molto interesse, anche tramite i lavori di gruppo successivamente condivisi con tutti i presenti. Bisognerebbe a mio parere rendere il Campus obbligatorio nel corso della formazione teologica che viene offerta ai seminaristi per formare coloro che a breve tempo saranno le guide della Chiesa, dando risalto alle opere realizzate grazie ai fondi dell8xmille e alla promozione del sovvenire nei rami della carità, culto e sostentamento del clero.
Ferruccio Diodato (GDL Sovvenire diocesi di Caserta)
Lesperienza del Campus nazionale è stato un momento ecclesiale molto forte grazie alla formazione ricevuta ed ai momenti di preghiera e condivisione, unitamente ai confronti in aula plenaria con i vari direttori degli Uffici Pastorali della CEI.
Aver partecipato assieme ai tanti seminaristi è servito a ricevere entusiasmo e fiducia anche per chi, come me, vive il ruolo di incaricato diocesano dovendo confrontarsi con certe mentalità stantie e stanche.
I lavori di gruppo sono stati importanti perché mi hanno dato modo di pensare alla promozione del sovvenire anche dal punto di vista dei giovani, quindi energie nuove che mi hanno entusiasmato per unattività sempre più intensa ed ecclesiale da vivere e far crescere nella comunità.
In definitiva ritengo il Campus nazionale indispensabile, anzi, conditio sine qua non per tutti i nuovi incaricati.
Papàs Sergio Spitaleri (Diacono, incaricato per il sovvenire - Eparchia di Piana degli Albanesi)