All'incontro campano, svoltosi il 29 ottobre a Nola, erano presenti il nuovo delegato Conferenza Episcopale Campana (CEC) S. Ecc. Mons. Ciro Miniero e Matteo Calabresi, responsabile SPSE. Presenti quasi tutte le diocesi (13 su 17) e gli incaricati assenti si sono tenuti comunque in costante contatto per essere partecipi (in allegato la relazione completa con i vari interventi a cura del Referente regionale diac. Giovanni Dentice, di cui proponiamo una sintesi).
In linea generale si è avuta la richiesta che la Giornata di Cristo Re passi da sensibilizzazione a raccolta, non solo perché si ottengano fondi ma soprattutto perché si generi un dialogo tra parroci e comunità. Lo stesso discorso vale per i bussolotti: essi devono veicolare il messaggio della condivisione.
Gli incaricati della Campania si sono quindi impegnati ad una maggiore partecipazione al concorso IfeelCUD anche in virtù del fatto che la Regione ha sempre fatto incetta dei premi messi a disposizione e si spera di continuare.
Unanimi su due richieste: dati più precisi riguardo la divisione territoriale ecclesiastica, attualmente diversa da quella civile e, inoltre, lattivazione del codice parrocchiale.
Il Vescovo delegato Miniero ha comunicato che è in allestimento un portale della Regione Ecclesiastica allinterno del quale ci sarà il link del sovvenire Campania (v. rubrica In Breve su questo numero di In Cerchio). Si è dato compito al diac. Carlo de Cesare (diocesi di Napoli) di essere tramite tra gli operatori del portale e gli incaricati diocesani.
Inoltre saranno organizzati a livello provinciale (diocesano e interdiocesano) incontri e convegni con CAF, commercialisti, patronati.
Infine S. Ecc. Mons. Ciro Miniero ha rivolto a tutti il suo apprezzamento e incoraggiamento a proseguire per la strada già tracciata ricordando che nel mondo odierno solo lo Spirito Santo può aiutarci a camminare nella strada del Signore. Quindi ha invitato a migliorare la capacità di coinvolgere tutti perché ognuno ha un carisma da utilizzare per il bene comune, senza dimenticare che prima di tutto viene lamore per la Chiesa, lamore per i sacerdoti e per tutto il popolo di Dio. Utilizzare le proprie capacità al di fuori dellamore non è un atteggiamento proprio del cristiano ma di ogni cittadino. "Il nostro lavoro -ha concluso- deve essere come la goccia dacqua che penetra nel suolo anche più roccioso, dobbiamo avere più fiducia in quel che il Signore opera nel cuore di ognuno. Proviamo a mettere ogni famiglia della parrocchia a confronto con il 'sovvenire' nella consapevolezza che oggigiorno 'la campana' non raduna più la comunità".