SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Campania / A Pompei l’incontro regionale

Si è svolto a Pompei lo scorso 16 novembre, alla presenza del Vescovo delegato del “sovvenire” Mons. Ciro Miniero, l’incontro regionale della Campania. Venti le diocesi che vi hanno preso parte. Per il Servizio CEI era presente Stefano Gasseri. Il referente regionale, Giovanni Dentice, ne ha riassunto i punti principali. Dagli interventi di tutti gli […]
23 Novembre 2021

Si è svolto a Pompei lo scorso 16 novembre, alla presenza del Vescovo delegato del “sovvenire” Mons. Ciro Miniero, l’incontro regionale della Campania. Venti le diocesi che vi hanno preso parte. Per il Servizio CEI era presente Stefano Gasseri.

Il referente regionale, Giovanni Dentice, ne ha riassunto i punti principali.

Dagli interventi di tutti gli incaricati diocesani è stato evidente che ogni fedele deve interessarsi della crescita e del vivere proprio e dell’intera comunità: in spirito e nel corpo. Occorre che ognuno sia sensibile e partecipe alle necessità di tutti i fratelli, anche al di fuori della propria parrocchia, diocesi, nazione. Occorre maggiormente portare i valori cristiani ad “extra” e non limitarci a fare formazione ai fratelli e sorelle che vengono a messa, ma a tutti.

In questo periodo diverse diocesi hanno costituito o incrementato il proprio Gruppo di Lavoro e pungolati anche dai propri Vescovi sono riusciti, nelle ristrettezze dovute alla pandemia, a sviluppare una Formazione al “sovvenire”.

Mons. Miniero, nella sua diocesi, ha istituito i “Consigli Pastorali Foraniali” (intermedi tra quello diocesano e quelli parrocchiali) proprio per migliorare la sinergia fra le realtà ecclesiali locali. Il Presule ha anche informato di aver fatto due interventi “molto forti” in seno alla Conferenza Episcopale Campana per sensibilizzare i Confratelli ad una maggiore attenzione ai temi del “sovvenire”; attività indispensabile e urgente visto la situazione socio-economica che stiamo attraversando.

Mons. Miniero ha poi sottolineato due temi formativi necessari per l’educazione del popolo di Dio: prendersi cura dei “lontani” con maggior disponibilità ad “uscire” e, riprendendo un pensiero di don Tonino Bello che invitava tutti a “organizzare la Speranza”, il Vescovo ha sottolineato l’urgenza di calarsi nelle realtà locali per rendere viva questa trasformazione.

Gli incaricati campani hanno poi individuato due aspetti da maturare:

  1. I valori su cui si basa il SOVVENIRE ALLE NECESSITA’ DELLA CHIESA
  • Comunione
  • Corresponsabilità
  • Solidarietà
  • Perequazione
  1. Il metodo di come realizzarli

Il primo aspetto richiede una FORMAZIONE specifica, a cui negli ultimi anni ci si è dedicati e anche in modo positivo.

Il secondo aspetto può essere realizzato in iniziative diversissime, a seconda della nostra fantasia, ma avendo sempre presente che anche il METODO deve essere frutto che coinvolga la Comunità e sia esportato a Commercialisti, CAF, mondo della scuola, dei giovani ecc.

Di base si deve riflettere che non è corretto pensare al “sovvenire” solo in prospettiva dell’8xmille. Quest’ultimo è uno dei pilastri del Concordato Chiesa-Stato ed è un metodo che ci aiuta, ma non risolve del tutto, per le necessità di vita dei fratelli. È pur vero che oggi è inimmaginabile pensare a un metodo suppletivo.

Questo periodo di pandemia ci ha portato a riflettere in modo approfondito sul nostro essere Chiesa. I soli contatti ecclesiali e sociali si sono svolti essenzialmente attraverso i media e anche quando ci si è usciti il rapporto con il prossimo è stato ovviamente frettoloso e superficiale.

Per la prima volta Dentice ha constatato che non ci sono state lamentele sui parroci e sui Vescovi ma uno spirito di condivisione e di scambio delle esperienze fatte onde migliorare quello che già si opera.

Nel 2008 i Vescovi, nella lettera Sostenere la Chiesa per servire tutti scrivevano:
Nessuno nella Chiesa può dire: «Non mi riguarda». La corresponsabilità crescerà, soprattutto, con un più deciso impegno a far crescere la spiritualità diocesana che si caratterizza per l’amore e il servizio alla propria Chiesa particolare. Ciò comporta, da parte dei pastori, il superamento di quella mentalità clericale e accentratrice che tende a estromettere i laici dall’elaborazione dei processi decisionali e dalla gestione dei beni e delle risorse. Nel contempo, esige da parte dei fedeli, in particolare dei laici, un deciso investimento dei propri talenti per il bene della comunità ecclesiale.

L’incontro si è concluso con una cena conviviale durante la quale è continuato uno scambio di opinioni e dettagli sulle attività svolte nelle proprie diocesi.