SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

8xmille senza frontiere: si riparte

Riparte il bando nazionale 8xmille senza frontiere, promosso dalla Federazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc) in collaborazione con il Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa (Spse) della C.E.I. Esso prevede che ogni testata aderente alla Fisc pubblichi, da aprile e fino al 31 gennaio dell’anno successivo, almeno un articolo relativo ad un’opera 8xmille di culto o […]
22 Aprile 2016

Riparte il bando nazionale 8xmille senza frontiere, promosso dalla Federazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc) in collaborazione con il Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa (Spse) della C.E.I. Esso prevede che ogni testata aderente alla Fisc pubblichi, da aprile e fino al 31 gennaio dell’anno successivo, almeno un articolo relativo ad un’opera 8xmille di culto o di carità, oppure alla figura di un sacerdote diocesano, esemplare per il suo servizio pastorale. In allegato il regolamento.

Intanto, su questo e nei prossimi numeri di In Cerchio, vi proponiamo il testo di uno o più articoli finalisti della scorsa edizione. Ricordiamo che tutti sono pubblicati su Firmo dunque Dono.
 
Anche la diocesi di Teramo – Atri fa la sua parte
di Marco Calvarese
 
Almeno 54 interventi e 8mila volte grazie. 
 
Quando si parla di 8xmille in favore della Chiesa Cattolica, a tutti, anche ai cattolici più ferventi, viene un po’ di sconforto pensando immediatamente alla denuncia dei redditi al quale è legata e quindi le tasse da pagare. Uno stato d’animo che, se da una parte riusciamo a tenere tranquillo grazie alle opere fisiche e umane che vediamo realizzate grazie a questo contributo, dall’altra si dispiace pensando a come siano reali le parole di Papa Francesco che invita, attraverso il suo esempio e la testimonianza, ad aprire il cuore ai poveri perché il contributo di pochi basterebbe a far vivere meglio molti. Quei “pochi” che troppo spesso cercano invece di evadere il dovuto in termini di finanza, gravando quindi ancora di più sui molti che devono accollarsi il debito, approfittando poi anche di sconti particolari solamente a loro riservati, e non multe come capita a chiunque altro, nel caso vengano “pescati”.

Nonostante questo e, anzi, ancora di più proprio per questo motivo, appare rilevante il contributo di ognuno di noi a sostentamento di cause per le quali lo Stato prima e l’Europa poi, cercano il più possibile di disinteressarsi in virtù di quella laicità che però non gli impedisce di esporsi a giudizi che alcune volte sembrano però sconfinare, almeno guardandoli secondo i loro presupposti.
 
Questo non è sicuramente il momento di polemiche che però meglio farebbero capire l’importanza di un contributo come quello dell’8xmille alla Chiesa Cattolica che, seppur nel parlare quotidiano si cerchi in ogni modo di ridurre a una delle tante tasse da dover pagare per “riempire la pancia dei preti”, in realtà rappresenta un fondo prezioso per tutto il mondo. Infatti se proprio non volessimo neppure avvicinarci alla visione del sito dedicato all’8xmille (chiediloaloro.it), basterebbe spulciare un po’ tra le notizie dei vari disastri, calamità e ogni tipo di necessità umana in giro per il mondo, per scoprire come grossi interventi sociali e umanitari, soprattutto nelle emergenze, arrivino proprio da questo fondo della Chiesa Cattolica italiana.
 
Anche nel suo piccolo, la Diocesi di Teramo-Atri, cerca di far fruttare i fondi dell’8xmille attraverso progetti che mettono al centro la persona nella sua interezza sociale e umana, cercando sempre di stimolare la crescita del territorio attraverso i valori di rispetto reciproco e solidarietà che invitano a uno sviluppo sano e costruttivo.
Sono ben 54 gli interventi del fondo 8xmille sul territorio della diocesi di Teramo-Atri, questi comprendono finanziamenti per “beni culturali” (32), per ”edilizia di culto” (8) e “carità” (14). Quello che più di tutti in questo momento, visti i lavori ormai avviati, rappresenta meglio un investimento nell’edilizia di culto, è senz’altro la realizzazione del nuovo complesso parrocchiale di S. Maria in Cartecchio/Gesù Risorto che si sta realizzando proprio in località Cartecchio di Teramo, grazie ai 3.201.000 euro di fondi stanziati dal 2013 per lo scopo.
 
Particolarmente corposo il capitolo della carità nella diocesi dove, grazie all’interessamento attivo della Caritas, sono numerosi i contributi ottenuti, tra questi si ricorda:
 
Casa di spiritualità "Villa Emmaus" a Crognaleto (€ 980.000 – dal 2003 al 2010) Struttura composta da un edificio principale con camere da letto, sala da pranzo, cucina, piccola cappella gentilizia e un’abitazion, oltre che una sala cappella con sagrestia per incontri e celebrazioni liturgiche, un ampio parcheggio e un parco. Originariamente destinata per incontri e adunate, dopo la prima accoglienza dei terremotati de L’Aquila, è divenuto centro di accoglienza per rispondere all’attuale emergenza migranti.
 
Progetto Microcredito sociale (€ 58.000 - dal 2009 al 2010) Fondo a garanzia di prestiti da elargire a famiglie e singoli, italiani e stranieri "non bancabili", per affrontare necessità impellenti ed impreviste legate a spese sanitarie, abitazione, istruzione, lavoro.
 
Progetto "Abbracciamo il disagio dei meno abbienti" (€ 280.000 - dal 2005 al 2007) Rafforzamento e consolidamento dei servizi e della rete di prima accoglienza, avviando percorsi integrati di inclusione sociale per ridurre l'emarginazione e l'esclusione di persone senza dimora, immigrati, indigenti e famiglie. Il progetto ha permesso alla Caritas anche di dotarsi di una piccola struttura di accoglienza composta da due mini appartamenti per persone o famiglie rimaste temporaneamente senza dimora e attivare diversi servizi presso la sede della Caritas diocesana: mensa, distribuzione di indumenti e servizi d'igiene alla persona, consulenza medica e legale, segretariato sociale.
 
Progetto "Solare" (€ 100.000 - dal 2006 al 2008) Attivazione di un laboratorio artigianale che ha coinvolto 10 persone con disagio formandole nell'arte del decoupage, pittura, mosaico, stampi di gesso, portandole oggi a sostenersi autonomamente. Sono inoltre state avviate esperienze d'inclusione socio-lavorativa attraverso due tirocini formativi, organizzate mostre artigianali e concorsi scolastici sul tema della solidarietà con iniziative quali "dai margini al centro…" per far capire come persone "escluse" ed "emarginate" possano abitare il centro della città attraverso le proprie capacità artistiche ed artigianali.
 
Progetto IM-mediato Cultura e Mediazione (€ 31.240 – 2013) ideato per valorizzare la presenza degli immigrati sul territorio, non solo come ricchezza economica, sociale e demografica, ma anche culturale e umana.
 
Progetto Fiorirà la giustizia (€ 98.750 – 2013) Per contrastare gli effetti negativi della crisi economica, culturale, morale ed etica ha prodotto sull’uomo.
 
Progetto I lavoro un diritto per tutti (€ 31.800 – 2011) Destinato a inoccupati, cerca di contrastare gli effetti della crisi ridonando speranza e rendendo la Caritas parte attiva di un tavolo di coordinamento, impulso per le istituzioni civili ed ecclesiali e promozione di politiche a favore dell'occupazione e della famiglia.
 
Progetto Emporio della solidarietà (€ 58.200 – 2011) Apertura dell'Emporio della solidarietà, un supermercato sociale dove la famiglie ed i singoli che vertono in uno stato di vulnerabilità sociale, possono accedere gratuitamente e fare la spesa con un Card rilasciata da un'equipe che fa capo al Cda diocesano.
 
Progetto "Sostenere la speranza" (€ 140.000 - dal 2009 al 2010) Accanto a iniziative già in essere, la Caritas diocesana di Teramo Atri, in collaborazione con le amministrazioni provinciali e comunali, con le associazioni di categoria, con l'Unione Industriale e le ACLI, incentiva il reinserimento lavorativo attraverso la realizzazione di tirocini formativi, di borse lavoro e voucher.
 
Progetto "Per un mondo migliore" (€ 8.000 – 2005) Sostegno alla costruzione/potenziamento della rete dei Centri di Ascolto.
 
Centro d'accoglienza Dono di Maria di Giulianova (€ 45.000 - dal 2008 al 2010) Centro di Accoglienza nato nel 1986 che si è fatta "prossimo" di tanta gente attraverso un Centro d'Ascolto, la distribuzione di generi alimentari e vestiario, l'accoglienza di necessità immediate come una medicina, una diagnosi medica, un luogo dove dormire alcune notti, una bolletta da pagare, un figlio da seguire.
 
Piccola Opera Charitas - Mensa San Francesco di Giulianova (€ 45.000 - dal 2008 al 2010) Opera fondata nel 2000, la mensa offre quotidianamente oltre quaranta pasti caldi e cestini per la cena ai bisognosi, sia cittadini italiani che stranieri.
 
Fondazione Piccola Opera Charitas di Giulianova (€ 20.000 – 2010) Ente no-profit, nato negli anni '60, orientata principalmente verso l'assistenza ed il recupero delle persone diversamente abili. In sinergia con la riabilitazione, la POC ha dato vita anche alla cooperativa sociale, fondamentale nell'attuazione della terapia occupazionale e nella gratificazione sociale dei ragazzi diversamente abili. Inoltre ha affiancato alla riabilitazione anche l'amore per la cultura e l'arte, creando importanti poli del sapere, quali il Centro Culturale S. Francesco ed il Museo Dello Splendore, entrambi a Giulianova, ma anche la Mensa dei Poveri e la Casa Famiglia.
 
Fondazione Maria Regina di Pineto (€ 45.000 - dal 2007 al 2010) La Fondazione, nata nel 1982, ha come finalità la tutela della vita umana e dell’istituto della famiglia, con particolare attenzione al mondo dell’infanzia e della gioventù emarginata, ispirandosi ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Due sono i principali settori di attività: l’assistenza alle persone in difficoltà, a cominciare dai bambini, e la formazione di operatori laici e religiosi.
 
Particolarmente attuale il progetto “Gli uomini si liberano insieme”, finanziato dalla diocesi in compartecipazione con il fondo Cei 8xmille “progetto nazionale rom sinti e camminanti”, ideato per rivolgere uno sguardo particolare a delle periferie esistenziali molto spesso dimenticate e abbandonate, quale quella all’etnia e cultura Rom. Destinatari del progetto sono infatti adulti, bambini, operatori, collaboratori delle Caritas, delle scuole e di tutti gli ambienti abitati dalle popolazioni di etnia Rom, particolarmente presenti nei comuni che hanno sposato il progetto: Teramo, Giulianova, Alba Adriatica e Mosciano S.A. È stato costituita una rete istituzionale che ha coinvolto Comuni e scuole, per favorire integrazione, dialogo, solidarietà partendo da nuove generazioni, perché proprio loro possano contribuire, attraverso lo scambio culturale, alla costruzione di una società diversa, multietnica e migliore. Stabilito un tavolo di lavoro per delineare le linee operative, monitorando il progetto nelle sue azioni come per i percorsi formativi per docenti e operatori Caritas. Sono stati realizzati corsi di formazione specifici sulla cultura rom nella Università di Teramo alla presenza i esperti come ad esempio Santino Spinelli, docente all’Università di Chieti di lingua e cultura romanì, coinvolgendo anche giovani rom che potrebbero poi ricoprire in seguito il ruolo di moderatori. La Caritas ha inoltre promosso realtà di doposcuola già esistenti sul territorio e affiancato operatori Caritas alle famiglie Rom, per aumentare l’opportunità educativa dei loro bambini, in modo tale da farli rendere coscienti dei diritti e dei vantaggi per la loro etnia nell’aumento dell’alfabetizzazione, stimolandoli quindi a partecipare in maniera diversa alla vita sociale e civile. Creati anche dei laboratori di formazione, corsi di agricoltura e tirocini formativi per favorire gli adulti Rom nella riqualificazione per tentare l’inserimento in ambito lavorativo. Assieme a queste iniziative anche l’attivazione di percorsi ludici come quello estivo di avvicinamento all’equitazione, e le operazioni di sensibilizzazione di tutta la comunità locale, sociale e ecclesiale, attraverso momenti celebrativi, tra i quali un concerto di musica sacra celebrato nel Duomo di Teramo.