Per quanto riguarda lapprovigionamento della merce lEmporio può contare su diverse fonti tra le quali di fondamentale importanza le risorse economiche messe a disposizione della Caritas Italiana e diocesana attingendo dai fondi dell8xmille. In aggiunta, ma ancora in misura marginale, ci sono le donazioni dei supermercati, di qualche azienda produttrice, le offerte della parrocchia San Paolo Apostolo, ente gestore dellEmporio, e qualche raccolta occasionale di generi alimentari e diversi. La prima fornitura è stata donata dal Conad Adriatico che rimane ancora un partner di solidarietà affidabile.
Per avere gli scaffali forniti, la maggior parte della merce viene acquistata a scadenza settimanale e mensile. Fattiva anche la partecipazione delle altre parrocchie che sentono molto questa iniziativa, tanto che il team dei volontari che opera nella struttura è interparrocchiale e, quindi, cittadino. Ma come si riceve la tessera che dà diritto ad un credito per avere gli alimenti a titolo completamente gratuito? «Liter è breve ci spiegano i volontari che se ne occupano prima del colloquio e del vaglio della commissione esaminatrice si richiedono documento didentità, foto tessera, stato di famiglia, il così detto Isee, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, infine la relazione del parroco di appartenenza territoriale. Una volta ottenuta la tessera card munita di chip si può spendere, a scalare, per un importo che varia a seconda della consistenza del nucleo familiare, delle spese da sostenere, da particolari condizioni di criticità abitativa e di salute.
«La filosofia dellEmporio ci tiene a precisare don Gianni è quella di coniugare la povertà con la dignità della persona, perché ognuno, in difficoltà, scelga ciò di cui ha bisogno invece di essere costretto a prendere ciò che gli viene dato, come avviene con il pacco viveri. Un tema questo del connubio povertà e dignità che in questi dieci mesi di sperimentazione ha colpito favorevolmente sia le persone in difficoltà che i volontari. Dice Roselena, giovane avvocatessa che un giorno a settimana mette da parte la toga e indossa la pettorina con il logo dellEmporio: «in questo modo le famiglie comprendono meglio laiuto che gli si dà, anche grazie alla visualizzazione sugli scaffali del singolo prezzo che indica il valore commerciale di ogni prodotto».
Roselena è anche rimasta colpita dalla capacità che hanno i bambini stranieri di consigliare i genitori nella scelta e nella quantità dei prodotti da acquistare: «perfettamente bilingue, sono molto bravi nel consigliare e aiutare a razionalizzare al massimo la loro capacità di spesa». Le famiglie extracomunitarie che usufruiscono dei servizi dellEmporio costituiscono il quaranta per cento dellutenza, in gran parte magrebine o di origine slava, con comunità molto unite alle spalle; conoscono, grazie al passaparola, molto bene i servizi e le regole dellEmporio. Delia, unaltra volontaria, racconta come spesso i bambini indirizzano le mamme verso gli scaffali delle patatine e della prima colazione mentre i loro genitori, pensando al credito disponibile nella card, vorrebbero assicurarsi generi più consistenti come pasta, pelati e olio. In questi casi è inevitabile fare volentieri qualche eccezione in favore dei più piccoli.
A questo punto, prima delle foto, vorrei intervistare qualche utente, ma il timore di metterli a disagio mi blocca. Decido allora di intervistare qualcuno allesterno. Seguo una giovane coppia che si ferma a raccontarmi del lavoro svanito in poco tempo per entrambi, degli aiuti dei parenti e dei momenti difficili che stanno vivendo. Pur nelle loro difficoltà sintravede una serenità di fondo che impressiona e commuove. Non cè risentimento nelle loro parole, perfino quando parlano delle piccole ingiustizie di ogni giorno che subiscono, come può essere un rimborso dovuto che arriva con ritardo eccessivo. Vorrebbero, invece, in questo momento difficile della loro vita più vicinanza e comprensione da parte delle istituzioni, come avviene con la Caritas e strutture come lEmporio, di cui tengono, entrambi, a sottolineare la gentilezza dei volontari, la buona qualità degli alimenti ed anche la varietà di scelta degli stessi.