La prima settimana di aprile inizierà il periodo di campagna televisiva per ricordate ai contribuenti italiani di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica. Ci sono delle novità rispetto al passato? A rispondere Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico della CEI.
Sì, dopo diversi anni cambierà la campagna “Chiedilo a loro”. Una campagna di estremo successo, andata oltre le aspettative che ha dato risultati eccellenti per moltissimi anni (2011-2018, 8 campagne). Essa era è stata incentrata su una comunicazione diretta che ha reso protagonisti gli ultimi, i dimenticati e chi, nelle varie diocesi, ha supportato il riscatto di tanti. Ha dato voce a persone comuni con concretezza, vicinanza e serietà, instaurando un canale di dialogo fra le persone reali ritratte dietro lo schermo e gli spettatori in TV.
Allora perché cambiarla?
Oggi, risultati alla mano, era giunto il momento di una nuova campagna di rendiconto più in linea con i tempi anche per smarcarsi dalle tante campagne che hanno seguito – in alcuni casi copiato – “Chiedilo a loro”.
Cosa cambia in concreto, cosa vedremo nei 30 e 15 secondi in TV?
Se nella campagna “Chiedilo a loro” ci eravamo soffermati sulle singole storie di persone e di opere, nella nuova campagna vogliamo far capire come queste storie, queste persone siano legate da un’unica grande realtà con i valori del Vangelo alla base. Un Vangelo che si incarna nell’azione della Chiesa, nei suoi progetti che donano alle persone fiducia, speranza e concretezza.
In un periodo in cui sembra regnare l’egoismo, l’insoddisfazione, la confusione noi vogliamo raccontare con serenità e serietà, anche con un filo di voce ma con decisione, una serie di valori che sono alla base delle opere sostenute dai fondi. Valori che non vogliamo solo enunciare ma presentare nella loro concretezza rappresentata dalle persone, dai volti che abbiamo incontrato, dai gesti che abbiamo visto nel nostro viaggio in Italia e all’estero.
Vogliamo ricordare questi valori?
Accoglienza, conforto, ma anche speranza, riscatto, fiducia. Questi i valori che abbiamo toccato con mano nelle opere visitate, nelle persone conosciute e nelle loro storie di vita.
Si parla di valori, ma non c’è nulla di astratto a quanto pare…
Sì. Grandi valori e massima concretezza. Questa unica grande realtà è una realtà efficiente, generosa, solidale a volte creativa, coraggiosa. Una realtà fatta dalle tante opere che visitiamo ogni anno, da anni. Migliaia di progetti, che sono ancora poco raccontati dai media ma capaci di incidere sulla vita delle persone.
Valori, opere e persone. Possiamo sintetizzare così i principi della nuova campagna di comunicazione?
Devo affermare che, passando quei due o tre giorni necessari per le riprese TV, abbiamo trovato persone che con quel poco che avevano erano piene di gioia, soddisfazione, ringraziamento di quanto ricevuto, fiere di avercela fatta, di essere parte di una comunità che li ha accolti, senza chiedere nulla in cambio, senza giudicarli. E che bello conoscere i tanti volontari e operatori che di questa umanità si nutrono e si riscoprono fieri di aiutare gli altri in cambio di un sorriso, un abbraccio.
Tutto questo abbiamo provato a trasferirlo nella nuova campagna di rendiconto, specchio di quel Paese che grazie all’impegno di tanti, e ai fondi 8xmille, esiste – eccome se esiste –: è il Paese dei progetti realizzati.
Questa dunque la frase principale da tenere a mente?
Sì. Coloro che hanno destinato in questi anni l’8xmille alla Chiesa cattolica ha contribuito a fare dell’Italia il Paese dei progetti realizzati. Un Paese parallelo che fa della progettualità e della concretezza le sue parole d’ordine. E’ un Paese senza fronzoli, essenziale nella comunicazione, ma accogliente come una famiglia. Un Paese dove le regole valgono per tutti, ma anche pronto ad accogliere nel bisogno senza farsi dominare dalle regole, dove l’essere umano viene prima di tutto e tutti. Un Paese che ama incondizionatamente ma che pensa al futuro in maniera strutturata, senza sprechi ma con umanità. Un Paese che è Vangelo applicato, tra di noi, silenzioso nei nostri territori, nelle nostre città. Più presente di quanto si pensi, da riscoprire insieme.