Riconsegnato alla comunità parrocchiale di Cavaso l'oratorio di san Martino di Tours, in località Castelcies. - L’11 novembre scorso, in occasione della festa del santo titolare, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dopo un lungo e accurato consolidamento e restauro. La giornata è stata un omaggio alla devozione e alla storia, profondamente radicata nella vita comunitaria del territorio.
Da oltre sette secoli, la chiesetta di San Martino, posta sul colle accanto alle vestigia del castello di Cies, è stata un punto di riferimento spirituale per la comunità di Castelcies e oltre. Un luogo considerato dai fedeli come la “prima chiesa parrocchiale di Cavaso”, e di cui si ha traccia già attorno all'anno Mille, quando il castello e il borgo, con il piccolo cimitero annesso, erano testimoni della vita medievale.
La storia della chiesetta racconta di distruzioni e crolli causati da guerre e eventi naturali. Nel 1554, durante una visita pastorale, il vescovo di Treviso la dichiarò irrecuperabile per l’avanzato stato di rovina. Tuttavia, la tenacia della comunità permise non solo di ricostruirla, ma anche di ampliarla. Nel 1568, l’interno fu abbellito da un ciclo di affreschi di Marco da Mel, che ancora oggi ne impreziosisce le pareti.
Nel corso dei secoli, vari restauri si sono susseguiti per contrastare le ingiurie del tempo. L'ultimo intervento, resosi necessario a causa di lesioni strutturali nell'abside e nelle murature perimetrali, è iniziato nel giugno 2023 grazie ai fondi del Pnrr e all’8xmille messo a disposizione dalla Diocesi di Treviso. I lavori, conclusi nel novembre 2024, hanno portato a risultati ammirabili, restituendo alla comunità un edificio solido e restaurato in modo esemplare.
La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione del parroco di Cavaso-Possagno, don Pierangelo Salviato, che ha raccontato l’iter per ottenere autorizzazioni e finanziamenti. L’architetto Piergiorgio Ditadi ha, poi, illustrato le sfide tecniche dell’intervento, mentre don Paolo Barbisan, direttore dell'Ufficio per l’Arte sacra e i Beni culturali della diocesi, ha ricordato l'importanza di una comunità attiva e partecipe per la conservazione dei beni storici, segni di fede e arte. Il presidente del Comitato San Martino, Floriano Sartor, ha omaggiato in versi la storia della chiesetta e l’impegno dei volontari che, anno dopo anno, hanno sostenuto le attività della parrocchia anche attraverso le sagre.
Dopo il tradizionale taglio del nastro, si è svolta la messa presieduta da don Paolo Barbisan e concelebrata da padre Giuseppe Francescon, dei Padri Cavanis, e padre Gianluigi Andolfo, canossiano.
Durante l’omelia, don Barbisan ha sottolineato l'importanza della solidarietà e del volontariato, ispirandosi alla figura di san Martino, simbolo di generosità, e al messaggio evangelico dell’amore fattivo.
L’oratorio ora risplende di nuova bellezza, a testimonianza di una tradizione, che continua a vivere grazie alla devozione e all’impegno della comunità.
(Fonte: lavitadelpopolo.it)