I lavori, che sono stati aperti dall'Arcivescovo Presidente del Comitato per la promozione Mons. Donato Negro e dal responsabile Matteo Calabresi, hanno visto alternarsi diversi relatori tra i quali il Segretario Generale della CEI Mons. Nunzio Galantino ed il sottosegretario portavoce della CEI. don Ivan Maffeis, la sociologa del Censis Elisa Manna, il sen. prof. Giulio Tremonti, il conduttore e direttore creativo di TV2000 Alessandro Sortino, con una "puntata" tutta speciale dedicata a Beati i sobri... Le notizie sugli aspetti fiscali sono state affidate all'esperto Beniamino Pisano.
Condividiamo alcuni video delle relazioni.
Condivisione dei beni per un umanesimo di misericordia
S.E. Mons. Nunzio Galantino
Sintesi (Sir)
“L’impegno nella costruzione di un umanesimo di misericordia deve essere ad appannaggio dello stile di un Paese e non solo della Chiesa. In un contesto di sussidiarietà la Chiesa non rappresenta un ammortizzatore di Governi che, per un motivo o per un altro, fanno fatica a tenere testa ai bisogni grandi del Paese. Vogliamo proporre un umanesimo che promuove qualcosa di nuovo senza essere assistenti sociali”. Lo ha detto il segretario della CEI, Monsignor Nunzio Galantino, intervenendo al convegno nazionale degli incaricati diocesani per il Sovvenire. sul tema “Condivisione dei beni per un umanesimo di misericordia”. Prendendo spunto dal tema stesso dell’incontro, mons. Galantino, rivolto alla platea di oltre 200 incaricati delle diocesi italiane, ha auspicato “la crescita della nostra attenzione nei confronti di chi nelle nostre chiese è al servizio degli scarti, dei più deboli, dei tossicodipendenti, dei migranti. Troppo spesso – ha rimarcato il segretario della Cei – consideriamo queste persone come gente che ha sue fissazioni. No. Sono persone che fanno parte della Chiesa. Impariamo ad amare queste realtà. Non disprezziamo queste persone. L’8xmille – ha aggiunto – arriva anche perché ci sono laici, religiosi, preti e vescovi che si spendono per strada. Molto dell’8xmille arriva dall’esempio di questa gente che colpisce di più di molte nostre cerimonie”. Mons. Galantino ha poi richiamato il discorso di Papa Francesco al convegno ecclesiale di Firenze ricordandone gli appelli all’inclusione dei poveri e alla necessità favorire amicizia sociale. “La condivisione dei beni – ha spiegato – si misura dalla capacità di utilizzo dell’8×1000 volto a costruire umanesimo di misericordia. A fronte di 1 miliardo di 8xmille restituiamo 11 volte tanto. Ma non autocelebriamoci. No a narcisismi e autoreferenzialità”. Durante l’incontro ai presenti è stato consegnato il sussidio post convegno di Firenze, intitolato “Sognate anche voi questa Chiesa”.
8 per mille: rivisitazione storica e prospettive future
Sen. Prof. Avv. Giulio Tremonti
Sintesi (Sir)
Nel rievocare la nascita dell’8xmille, il senatore Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, parlando agli oltre 200 incaricati diocesani per il Sovvenire presenti a Bologna al convegno nazionale “Condivisione dei beni per un umanesimo di misericordia”, promosso dal Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, si è detto colpito da una domanda da parte della Chiesa, “molto profonda: non ‘quale sarà il gettito dell’Irpef nei prossimi anni’, ma ‘quale sarà il futuro dell’Irpef’. Si noti – ha aggiunto il senatore – che allora l’imposta personale e progressiva – in Italia, l’Irpef – era per tutti l’imposta regina. Permanente, allora”. Oggi dopo 30 anni Irpef non è più centrale perché altre forme di prelievo sono subentrate quindi lo scenario è fortemente mutato: “la base dell’Irpef – ha spiegato l’ex Ministro – è erosa dalle nuove forme di tassazione separata; soprattutto il ruolo e il suo futuro sono meno certi di allora. Comunque l’effetto iniziale fu miracoloso, con la parità tra il vecchio monte congrue e l’otto per mille”. Seguendo l’evoluzione dell’otto per mille, Tremonti ha affermato che “l’importo dell’8xmille in tre decenni è molto cresciuto ma è anche vero che in trent’anni sono cambiati Pil, potere d’acquisto l’unità di conto, ovvero l’euro. Per questo – ha sottolineato – non ha senso un confronto fatto in cifra assoluta sulla serie storica dei relativi gettiti”. Tremonti ha poi risposto all’obiezione di chi afferma che, con il sistema dell’8xmille la Chiesa “ci guadagna due volte: per i voti espressi a suo favore e poi anche per i voti non espressi, ma acquisiti per proiezione dall’espresso sul non espresso”. “E’ così scandaloso? E come la mettiamo allora con la nostra legge elettorale che è addirittura premiale, a favore del voto espresso. In campo elettorale la proiezione del non votato a favore del votato c’è. Ma non è considerata come frode elettorale”.
“Difendo l’8xmille perché è sostentamento del popolo. Anzi. Toglierei il 2xmille ai partiti e porterei l’8xmille al 10xmille”. Lo ha detto il senatore Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, parlando oggi agli oltre 200 incaricati diocesani per il Sovvenire presenti a Bologna al convegno nazionale “Condivisione dei beni per un umanesimo di misericordia”, promosso dal Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Rivisitando storicamente la nascita dell’8×1000, il senatore, che all’epoca faceva parte della Commissione paritetica voluta dal Governo Craxi per creare un nuovo criterio di finanziamento dopo il superamento del sistema della ‘congrua’, ha ricordato i cambiamenti dei modelli civili, sociali, economici, demografici e di costume intervenuti in questi ultimi 30 anni grazie all’arrivo della globalizzazione, di internet, e dell’euro. “Gli Stati – ha detto – hanno perso sempre più il loro carattere nazionale e quote del loro antico potere, di contro la Chiesa è sempre più universale”. “La discussione sul nuovo sistema – ha affermato Tremonti – ha riguardato solo il sostentamento del clero e il titolo per finanziare un nuovo meccanismo era il riconoscimento del ruolo e della tenuta sociale del parroco. Per fare quello che fa un parroco ci vogliono 5 funzionari pubblici”.