SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

I sacerdoti ci aiutano a capire quello che conta davvero

Nella carriera sportiva, grazie alla fede, ho guardato sempre all’essenziale di quanto mi accadeva. I sacerdoti in questo senso sono le figure che più ci aiutano a fare la differenza, a capire quello che davvero conta. Il loro aiuto spirituale sta nel non farci rinunciare ad una visione alternativa, profonda della nostra esistenza. Che è […]
2 Agosto 2017
Nella carriera sportiva, grazie alla fede, ho guardato sempre all’essenziale di quanto mi accadeva. I sacerdoti in questo senso sono le figure che più ci aiutano a fare la differenza, a capire quello che davvero conta. Il loro aiuto spirituale sta nel non farci rinunciare ad una visione alternativa, profonda della nostra esistenza. Che è poi un’alternativa a quando ci scoraggiamo
di fronte al degrado sociale, alla corruzione, all’impoverimento di prospettive, e ci sembra impossibile che le cose  cambieranno.
 
Non sempre ho modo di andare a Messa, perché spesso gli orari coincidono con gli allenamenti. Ma la mia fede personale non viene meno, è un dialogo a tu per tu che ha alimentato le sfide e le scelte quotidiane. Ad esempio la fede in Dio mi aiuta a credere nei miei sogni, specie nei momenti più difficili. E la condivido con Alex (Schwazer, medaglia d’oro nella marcia 50 km alle Olimpiadi di Pechino 2008, ndr), il mio fidanzato. Anche la fiducia che abbiamo l’una nell’altro viene da lì. Nei momenti più duri, come dopo i mondiali di Vancouver, è grazie ai familiari e alla libertà che la fede mi ha trasmesso, se sono riuscita a riprendermi.
 
Oggi, in una società che ci dà possibilità infinite, può sembrare difficile che la voce del sacerdote si faccia ascoltare. Specie tra i giovani, che in genere nelle istituzioni non trovano più risposte. Ma eventi come la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid appena trascorsa stanno lì a dire il contrario: sono momenti unici, da vivere in prima persona, mettendosi in viaggio, e anche seguendola da lontano.
Fiduciosi nel dialogo con Dio, e nella capacità, che i sacerdoti ci ricordano, di fare grandi scelte fin da giovani. La Gmg è stata per me anche un grande segno di pace. E la presenza tra ragazzi come noi di Papa Benedetto XVI è un esempio di quanto una grande figura sacerdotale può trasmetterci oggi.
 
In questi anni è stato bello trovare sacerdoti vicino all’ambiente delle gare, come il cappellano della squadra olimpica italiana a Torino 2006. Ci ha fatto guardare con altri occhi al nostro ruolo: lo sport può essere davvero messaggero di pace e tolleranza. Ed è un peccato che a volte con il doping venga “sporcato”. Proprio perché il sacerdote è un punto di riferimento, qualunque cosa, come le Offerte per il sostentamento, possa aiutarlo nel suo compito, merita di essere fatta. Ed è un dono luminoso.