SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Doppio ritratto >> Berceto e Ventotene

BERCETO (PARMA), PARROCCHIA DI SAN MODERANNO, MILLE ABITANTIUna chiesa dei pellegrini in cima all’Appennino Già milletrecento anni fa i pellegrini che percorrevano la via Francigena tra Canterbury e Roma sostavano qui. Per questo a 800 metri di altitudine, sul Passo della Cisa, il paesino di Berceto (Parma) vanta un tesoro romanico, il duomo di San Moderanno […]
2 Agosto 2017
BERCETO (PARMA), PARROCCHIA DI SAN MODERANNO, MILLE ABITANTI
Una chiesa dei pellegrini in cima all’Appennino
 
Già milletrecento anni fa i pellegrini che percorrevano la via Francigena tra Canterbury e Roma sostavano qui. Per questo a 800 metri di altitudine, sul Passo della Cisa, il paesino di Berceto (Parma) vanta un tesoro romanico, il duomo di San Moderanno (VIII secolo). La parrocchia è retta da 50 anni da don Giuseppe Bertozzi, 73 anni, parmense. Duemila anime sulla carta, in realtà meno di mille residenti. «Perlopiù pensionati che trovano nella parrocchia un punto di aggregazione, a cui si aggiungono circa 40 immigrati dall’Est europeo” spiega don Giuseppe. Ma non mancano le attività ordinarie, dal catechismo per i 60 bambini al coro parrocchiale con un bel repertorio di canti sacri e di montagna, che tramanda le tradizioni di questa zona dell’Appennino tosco-emiliano. E ancora, la formazione biblica per gli adulti in questo periodo quaresimale e le attività dei volontari dell’Unitalsi, al servizio dei malati. «A giugno, con l’arrivo dei giovani per le vacanze, prendono vita i gruppi estivi e, numerosi ogni anno, arrivano i pellegrini, che accogliamo in due ostelli» aggiunge il sacerdote.
 
Le offerte per il clero di tutti i fedeli italiani arrivano anche qui, in un paesino montano, carico di storia, contribuendo al sostentamento di don Giuseppe, come pure degli altri parroci delle zone limitrofe. «In più grazie all’8xmille» conclude don Giuseppe «abbiamo potuto rifare il tetto di alcune chiese e canoniche del Bercetese».
 
 
 

VENTOTENE (LATINA), PARROCCHIA DI SANTA CANDIDA, 750 ABITANTI

 
L’isola come una famiglia, in pochi ma affiatati
 
Appena il parroco tocca terra, tutti lo sanno e vengono in chiesa a trovarlo” dicono sull’isola. A Ventotene, nell'arcipelago delle Pontine, in provincia di Latina e nell'arcidiocesi di Gaeta, in un'isola lunga poco più di 2 chilometri, con 750 abitanti, solo 300 dei quali stabili, si vive come in una famiglia. Don Emanuele Avallone, 29 anni, ordinato nel 2006, è parroco di due comunità, una di mare e una di montagna, San Giovanni Battista, a Monte S. Biagio. E con un dottorato in corso all’università Lateranense di Roma. Ad aiutarlo c’è il vice parroco, don Giovanni Gorremuchu, originario dell’India, e il diacono Antonio Russo, che insieme alla moglie
segue la formazione al matrimonio delle giovani coppie.
 
«Siamo un’équipe affiatata» spiega don Emanuele «che si completa con due suore del   Preziosissimo Sangue per la preparazione liturgica e l’assistenza agli anziani nella Casa alloggio comunale, e con i laici impegnati nel consiglio pastorale». In una dimensione minuscola «c’è tutta la Chiesa, perché non potremmo farcela senza il contributo degli offerenti».
La priorità sono i giovani, specie i 30 che frequentano le superiori a Formia e tornano per il fine settimana. Il mare regola la vita: d’estate è fonte di lavoro, d’inverno può impedire l’attracco della nave anche per più giorni. Allora all’oratorio i ragazzi costruiscono le famose mongolfiere di cartapesta per la festa patronale di Santa Candida. Così la parrocchia, isola 'europea' perché qui fu scritto il Manifesto di Altiero Spinelli, che ispirò la Ue in cui oggi viviamo, prepara il ritorno del bel tempo.