SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Lettere

COMMENTIDopo l’editoriale di Agnese Moro Continuiamo a ricevere messaggi di apprezzamento per l’editoriale di Agnese Moro, dello scorso numero di marzo. Grazie a quanti hanno voluto inviare in redazione - spesso destinate personalmente all’autrice - le loro riflessioni. Tra gli altri ne evidenziamo uno: Ho avuto occasione di avere in mano la rivista Sovvenire e ho letto […]
2 Agosto 2017
COMMENTI

Dopo l’editoriale di Agnese Moro
 
Continuiamo a ricevere messaggi di apprezzamento per l’editoriale di Agnese Moro, dello scorso numero di marzo. Grazie a quanti hanno voluto inviare in redazione - spesso destinate personalmente all’autrice - le loro riflessioni. Tra gli altri ne evidenziamo uno:
 
Ho avuto occasione di avere in mano la rivista Sovvenire e ho letto la nobile lettera-ricordo di Agnese Moro su suo padre. Scrive di sentimenti che stanno sulla vetta del cristianesimo: il perdono per il male, il tanto male ingiustamente patito da lei e dalla sua famiglia, che lei arriva a perdonare nel profondo del cuore. Grazie.
 
Giovanni Rizzi, Merano
 
OFFERTE
Grazie per esserci ogni mattina
 
Da diversi anni dono, quando mi è possibile, e lo faccio con gratitudine verso quei sacerdoti su cui ogni giorno posso contare. Quelli che trovo la mattina in chiesa sull’altare per la Messa e per la Comunione. Anche se l’Offerta per me è stata all’inizio un contributo fatto senza grandi riflessioni quando me lo hanno chiesto, poi mi ha fatto considerare diversamente i preti che conoscevo.
 
Proprio quando pensiamo che la loro presenza sia scontata, abituale, invece è un dono. Essere attesi la mattina, avere qualcuno che intercede per me, la mia famiglia e per tutti gli altri davanti a Dio. Per farci coraggio e insegnarci a guardare oltre gli affanni o i progetti.
 
La parte migliore della nostra vita è che Dio non ci abbandona, non ci fa mai sentire soli. Anche attraverso i sacerdoti.
 
Simone Cagli, via email
 
 
DA TUTTA ITALIA
Quante famiglie di donatori
Un grazie particolare ad alcuni, tra i tanti, nuclei familiari che con la loro Offerta sostengono i sacerdoti diocesani nella missione, per le testimonianze che ci hanno inviato in redazione: quella di Riccardo (che ci ha chiesto di non riportare il nome per esteso), con sua moglie e due figlie.
 
Poi la famiglia Simionato a Torino, con padre e figlio donatori. Quella di Francesca Guidoni e Alessio Viti a Roselle (Grosseto) e la famiglia Leto a Palermo. La gratitudine dei sacerdoti diocesani e nostra va anche ad una ‘famiglia’ ancora più estesa, quella di don Francesco Sirufo e dei numerosi donatori della parrocchia Santa Caterina a Viggianello (Potenza).
 
L’esempio, spesso schivo e misurato, trasmesso gli uni agli altri da tanti offerenti e riferito nelle lettere inviate in redazione, ci sembra una testimonianza affidabile e luminosa.
 
 
 
FESTA PER I CENTO ANNI
Don Vincenzo, una lunga fedeltà
 
 
Don Vincenzo De Maestri: cento anni il 21 dicembre 2012. Dal 1936 sempre nella parrocchia di San Bernardino, alla periferia di Crema (Cremona): 14 anni da coadiutore, 38 da parroco e 22 da “aiutante”, com’egli stesso si definisce oggi. Celebra l’Eucarestia ogni giorno, alle 7.30 del mattino; confessa regolarmente.
 
Va in bicicletta. Accompagna all’organo tutte le Messe della domenica. La musica è stata la sua fortuna: suona dall’età di 16 anni e alla tastiera è rimasto sempre giovane. La sua badante Marina, boliviana, non si ricorda più, ma lui ribatte subito: “Sei arrivata qui il 27 settembre 2003, quando avevo 93 anni... e sette fa cento!”. Una memoria di ferro.
 
È il secondo di tre fratelli sacerdoti: don Antonio, don Vincenzo e don Isacco. “Non esiste persona che possa dire di non aver mai parlato con lui –dicono a San Bernardino- E non c’è nessuno che non lo saluti quando lo s’incontra per strada”. Lui, dal pulpito, ad ogni suo compleanno ripete sempre: “Sono stato con voi tutta la mia vita... anche dal paradiso guarderò sempre a voi perché mi avete voluto sempre bene”.
 
E ai giovani sacerdoti dice: “Prendete le cose con molta serenità e tenetevi occupati nel far del bene agli altri: il bene ripaga sempre!”. Auguri don Vincenzo.
 
DON GIORGIO ZUCCHELLI
 
 
 
GRAZIE ANCHE A…
 
Nadia Baldan (via email) e a Mario Gorla di Inzago (Milano) per le parole generose: «la lettura di Sovvenire è confortante» ci dicono. E a padre Gianni Furlanetto di Trieste che ci scrive: «Grazie del lavoro che svolgete per il bene della Chiesa».
 
Poi a Salvatore Pigliasco di Roma, Giovanni Zanchi di Bonate di Sopra (Bergamo), Francesco Pettirossi di Loreto (Ancona) e Luciano Mastrogiacomo di Piano di Sorrento (Napoli), Angelo Capelli di Bovisio Masciago (Milano-Brianza), Annamaria Pagani. Al professor Boghos Levon Zekiyan di Venezia, Fernanda Bassanetti di Alseno (Piacenza), don Mario Lucchi di Longiano (Forì-Cesena),
 
Alfredo Ferrari di Novi Ligure (Alessandria), Iva Benassai di Firenze. A Guido Biondi di Catania, Lucia Sarri Mecatti di Firenze, fratel Mario del convento cappuccino di contrada Renacavata a Camerino (Macerata) che chiede preghiere.Gregorio Arusa di Palermo, don Elio Ciacci di Pennabilli (Rimini), Rolanda Resta e Giuseppe Nanni di Casalecchio di Reno (Bologna), Alfio Cannone di Carlentini (Siracusa) e Antonietta Cremona di Venegono Inferiore (Varese). E ancora, a Maria Luisa Callà Neri di Modena, che ci ha scritto delle grandi difficoltà nel dopo terremoto.
 
A tutti i nostri lettori i migliori auguri di buon Natale.
 
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