SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Concorso I feel CUD >> Al via la seconda edizione

Giovani a scuola di sostegno economico. Come partecipare alla scelta dell’8xmille? Chi darà una mano al parroco per spiegarlo ai fedeli titolari del modello fiscale Cud, contribuirà a realizzare un’opera sociale per la comunità Fare squadra per giocare una partita importante. E’ al fischio d’inizio la 2ª edizione del concorso I feel Cud, organizzato dal Servizio […]
2 Agosto 2017
Giovani a scuola di sostegno economico. Come partecipare alla scelta dell’8xmille? Chi darà una mano al parroco per spiegarlo ai fedeli titolari del modello fiscale Cud, contribuirà a realizzare un’opera sociale per la comunità
 
Fare squadra per giocare una partita importante. E’ al fischio d’inizio la 2ª edizione del concorso I feel Cud, organizzato dal Servizio promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa, in collaborazione con il Servizio per la pastorale giovanile e l’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro, entrambi della Cei, insieme ai Caf Acli. C’è tempo per partecipare dal 1° marzo al 1° ottobre 2012. Tutte le informazioni per l’iscrizione sono disponibili sul sito www.ifeelcud.it.
Possono partecipare le comunità parrocchiali, con i loro giovani tra i 18 e i 35 anni, in accordo con il parroco. Per andare in gol bisogna sensibilizzare i fedeli alla partecipazione alla firma dell’8xmille e, dove richiesto, dare loro una mano per consegnare le schede firmate allegate al modello Cud. I giovani si trovano così a diretto contatto con i temi del sostegno economico alle opere della Chiesa.
 
Il gioco consiste nell’organizzare una raccolta informata nella comunità, dove spesso altri giovani come loro e anziani, entrambi titolari Cud, rinunciano a firmare perché non più obbligati a consegnare il proprio modello fiscale. Muniti di lettera di presentazione, i giovani disponibili a raccogliere i Cud tra chi ne farà richiesta nel paese o nel quartiere, consegneranno poi le schede raccolte in busta chiusa entro il 1° ottobre 2012 al Caf Acli di zona.
 
Dopodiché la parrocchia potrà candidarsi a ricevere un contributo economico, in base al numero delle schede Cud raccolte. Per farlo, ogni squadra dovrà presentare un project plan, corredato da un video, che illustri il progetto che la parrocchia intende realizzare con i fondi, e le finalità sociali che si propone di raggiungere. Saranno cinque le categorie premiate: da un minimo di 30 schede Cud consegnate, con un contributo previsto di 1000 euro, fino ad un massimo di 1.601 schede, che danno accesso ad un budget non superabile di 29.500 euro.
 
Ecco alcuni consigli utili per fare al meglio il project plan e il video. Bisogna descrivere in modo dettagliato l’obiettivo del progetto: le caratteristiche generali, i costi, l’organizzazione del gruppo, con gli aspetti economici. Quanto alla realizzazione del video, è bene tener conto di 5 aspetti importanti: la composizione della squadra con i diversi ruoli, la presentazione e promozione del piano, la descrizione del suo valore sociale, ed infine gli obiettivi e la sostenibilità economica del progetto nel tempo.
 
Durata massima del video: 3 minuti. A fine partita, si pronuncerà la giuria, composta da Matteo Calabresi (direttore SPSE), Grazia Cecconi (art director), don NicolòAnselmi (direttore Servizio nazionale Cei pastorale giovanile), monsignor Angelo Casile (direttore Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro), che proclamerà le parrocchie vincitrici.
 
Oltre ai verdetti della giuria, ci sarà anche un premio del pubblico, che andrà al video più votato sul sito www.ifeelcud.it , assegnatario di un contributo di mille euro. Buona partita a tutti. 
 
ECCO LE SQUADRE PRIME CLASSIFICATE NEL 2011
La ricetta vincente? Coinvolgere il territorio
 
«È stata un’esperienza positiva perché, intorno ad un’idea, abbiamo fatto Chiesa in senso pieno». È la considerazione comune emersa dai racconti di parroci e ragazzi delle cinque comunità arrivate sul podio un anno fa. Nell’ordine: Santa Maria del Presepe a Nocera Inferiore (Salerno), San Sossio a Frattamaggiore (Napoli), San Michele Arcangelo a Monteciccardo (Pesaro- Urbino), Santa Marina a Polistena (Reggio Calabria), Maria SS. Del Soccorso a Palmi (Reggio Calabria). A fare la differenza spesso il ruolo dei vescovi, che in più di un’occasione hanno chiesto l’aiuto di tutti per realizzare progetti sociali locali; e quello dell’incaricato per il sovvenire, come nel caso di Walter Tripodi, che nella sua diocesi di  Oppido-Palmi ha avuto ben due parrocchie nella rosa dei finalisti. Don Ciro Galisi, parroco di Santa Maria del Presepe, comunità 1 ª classificata, spiega: «I giovani hanno coinvolto le famiglie, la comunità e il territorio. Con il premio abbiamo sostenuto il progetto di accoglienza per i minori della parrocchia Il Buon Samaritano».
 
Per don Pino De Masi, di Santa Marina a Polistena, «è stata l’occasione per far conoscere meglio alla gente che cos’è il sovvenire. E per realizzare sia attività per gli anziani che il Centro d’accoglienza». «I giovani hanno spiegato bene l’iniziativa» aggiunge don Emanuele Leuzzi, di Maria SS. Del Soccorso «e gli anziani della parrocchia hanno aderito volentieri» .