SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

«A difesa delle creature
e della terra, dono di Dio»

Servizi di Daniela De Vecchis e Sabina Leonetti foto di RAFFAELE SEMONELLA (Caivano) / IVAN BONFANTI,MARA MEZZANOTTE, IDA ZANCANELLA (Bergamo) TOMMASO CALAMIA (Palermo) / CREATIVE COMMONS CAIVANO (NAPOLI) DON MAURIZIO PATRICIELLO, IL VANGELO NELLA TERRA DEI FUOCHI «La terra avvelenata e tradita avvelena e tradisce l’uomo». Don Maurizio Patriciello, parroco di San Paolo Apostolo al […]
2 Agosto 2017

Servizi di Daniela De Vecchis e Sabina Leonetti foto di RAFFAELE SEMONELLA (Caivano) / IVAN BONFANTI,MARA MEZZANOTTE, IDA ZANCANELLA (Bergamo) TOMMASO CALAMIA (Palermo) / CREATIVE COMMONS

CAIVANO (NAPOLI)
DON MAURIZIO PATRICIELLO,
IL VANGELO NELLA TERRA DEI FUOCHI

«La terra avvelenata e tradita avvelena e tradisce l’uomo». Don Maurizio Patriciello, parroco di San Paolo Apostolo al Parco Verde a Caivano, spiega così ciò che avviene da più di 20 anni nella cosiddetta “Terra dei fuochi”, tra la campagna a nord di Napoli e quella a sud di Caserta. Disseminata di spazzatura e roghi, con rifiuti tossici interrati per diversi metri di profondità. «L’anticamera dell’inferno» l’ha definita un comandante del Corpo Forestale. Tra i circa 2 milioni di abitanti la mortalità per tumore è quasi doppia rispetto al resto del Paese (+47%), secondo i dati dell’Istituto per la cura dei tumori Pascale di Napoli.

«Per tanto tempo abbiamo creduto che il problema fossero i rifiuti urbani» si indigna don Maurizio «e quindi il malcostume di chi non fa raccolta differenziata. Ora sappiamo che la vera tragedia è lo smaltimento illegale e tossico dei rifiuti industriali. Quelli che, per anni e nel silenzio di politici e imprenditori corrotti o collusi con la camorra, sono partiti dal Nord Italia per essere qui sversati o interrati. In alcuni casi, ai contadini sono stati addirittura venduti “fanghi” da usare come concimi».

Non si contano più le terre sequestrate, coltivate a verdure poi rivendute in tutta Italia, minando la sicurezza alimentare. Centinaia i siti da cui si innalzano, a volte per 2-3 giorni consecutivi, colonne di fumo nero e denso. Perché i rifiuti non vengono solo interrati, ma anche bruciati per non lasciarne traccia. «In Campania ci sono tante piccole industrie di pellame, scarpe e tessuti che vivono in regime di evasione fiscale» continua il parroco «e che perciò smaltiscono anche in nero. Danno fuoco con micidiali solventi industriali, come il toluene, ritrovato nei nostri campi». Don Patriciello, più volte minacciato dai clan, non è solo nella sua opera infaticabile. L’intera Chiesa è con lui, con i tredici parroci della Forania di Caivano che hanno invitato i cittadini a «denunciare il male e chi lo compie»; con i vescovi dell’area (diocesi di Napoli, Caserta, Capua, Nola, Pozzuoli, Acerra e Aversa), firmatari di una Lettera che parla di «vera ecatombe»; i cittadini delle 50 associazioni del ‘Coordinamento comitati fuochi”. «L’uomo e il Creato» chiude il sacerdote «sono gemelli siamesi: possono vivere solo insieme o morire insieme. La salvaguardia del Creato è un dovere morale. Come ha detto Papa Francesco, c’è bisogno di un’ecologia umana.

Una battaglia per salvare l’uomo, che dev’essere il custode saggio del giardino ricevuto in dono dal Signore».
www.diocesiaversa.it  
D. De V.
BERGAMO
DON FRANCESCO POLI,
«FERMIAMOCI NELLA CREAZIONE»

Formare nuove coscienze ai temi urgenti della green economy, consapevoli dei doni di Dio. Sulla via della nuova evangelizzazione la diocesi di Bergamo ha aperto nel 2004 il Centro di Etica Ambientale (con Comune e Provincia), e nel 2006 l’Associazione Centro per la Salvaguardia del Creato.

Promotore un sacerdote, don Francesco Poli, direttore per un decennio della pastorale sociale diocesana (a settembre passerà il testimone a don Cristiano Re), parroco a Gerosa, borgo montano di 400 anime, e consulente ecclesiastico della Coldiretti.
«Con il Centro e l’Associazione abbiamo dato vita ad una rete di collaborazione tra parrocchie, oratori, scuole, associazioni di categoria come Confartigianato e Coldiretti, comuni, parchi e comunità montane, a scopo pedagogico e ambientale» spiega don Francesco. «Sta a noi costruire percorsi di conversione profonda nelle nostre comunità».
Attraverso il tavolo tecnico-scientifico dell’Università di Bergamo (composto di 15 volontari coordinati dal professor Renato Romano, 30 enti soci e 70 operatori), ha dato impulso a innumerevoli progetti di formazione, per migliaia di cittadini.
Spicca Una rete per il Serio, il progetto pilota per le tutte le scuole nei 70 chilometri del bacino del fiume, quest’anno alla 7ª edizione. È all’8° anno consecutivo anche Fermiamoci nella creazione, «programma nato per la Giornata della salvaguardia del creato» prosegue il sacerdote «con appuntamenti dal 1° settembre al 4 ottobre: la Santa Messa con il vescovo, gli “altari fioriti” per coniugare spiritualità e arredo floreale, una liturgia ecumenica tra le diverse confessioni cristiane, la formazione di sacerdoti e operatori in una giornata di studi». Poi i “parchi in piazza” con prodotti tipici a chilometri zero e valorizzazione dei parchi bergamaschi e delle alpi Orobie, fino alla Passeggiata notturna nella vigilia della festa liturgica di san Francesco d’Assisi.
«La pastorale ambientale» aggiunge don Poli «oggi è forte veicolo di formazione: è possibilità di crescita umana e vita sostenibile, inversione di marcia rispetto allo sfruttamento economico. Nonostante lo scetticismo iniziale, il cambio di mentalità, la “conversione ecologica” si respira ovunque.
Oltre a denunciare comportamenti distruttivi del paesaggio, sta a noi costruire reti, anche con altre diocesi, perché l’uomo non è più padrone della natura, come c’insegna il magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma responsabile di un dono da custodire con fedeltà».
S. L. 
ALTAVILLA MILICIA (PALERMO)
IL CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE
«SAN FRANCESCO», LA TERRA RITROVATA.

Compie un anno di attività il prossimo 4 ottobre, solennità del Santo del Cantico delle creature il Cea-Centro per l’educazione ambientale “San Francesco” dell’arcidiocesi di Palermo. Una sfida educativa, sorta su un bene confiscato alla mafia ad Altavilla Milicia, a 25 chilometri dal capoluogo. Oggi è presidio di fede e di accoglienza per gruppi, famiglie, giovani, movimenti ecclesiali, scout, in uno spazio sospeso tra mare e montagna.

Qui trovano giochi per i bambini, luoghi per seminari, incontri di preghiera, corsi di formazione, campi-scuola, laboratori didattici, pet therapy e ippoterapia per i disabili; ma anche visite ed escursioni alla scoperta della fauna e della flora della Riserva naturale protetta di “Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto”, regno del falco pellegrino, e dei suoi beni artistici e archeologici, come l’Eremo di San Felice. Funzionano anche i Gruppi di Acquisto Solidale di prodotti bio e a chilometri zero. Non mancano nelle notti estive sopralluoghi guidati per astrofili e famiglie, per l’osservazione libera della volta celeste attraverso telescopi, lontani da fonti artificiali d’inquinamento luminoso. Un modo per tornare ‘a riveder le stelle’, introducendo anche le giovani generazioni allo studio di pianeti, comete e degli oggetti del ‘profondo cielo’.
«Al Cea – spiega Francesca Di Cara, nell’équipe operativa con Laura Artese e Salvo Lauricella – coniughiamo finalità sociali e pedagogiche, con l’educazione alla legalità e la salvaguardia del creato, che significa anche lotta alle ecomafie, per ristabilire alleanza tra l’uomo e il suo habitat naturale. Tra i partners: Caritas diocesana, guidata da mons. Francesco Genualdi, Confraternita San Giuseppe dei falegnami, Jus Vitae, Cavalleria di S.Onofrio, Amici di San Felice. Più una dozzina di realtà associative afferenti alla Caritas. Insomma, un’ampia porzione di società civile. «In particolare il progetto “Terra Futura” dell’arcidiocesi di Palermo, sostenuto anche con l’8xmille, sensibilizza ai temi ambientali scuole, famiglie e parrocchie” aggiunge il responsabile Antonio Lamonica. “In più fa formazione per creare posti di lavoro attraverso il Progetto Policoro della Cei, nel segno della dignità della persona e della speranza restituita». Così il Centro “San Francesco” è diventato segno di una Chiesa testimone, che promuove il cambiamento nel segno della promozione umana. In un anno appena.
S. L.

 

IL 1° SETTEMBRE
In tutte le diocesi l’8ª Giornata del creato
Una domenica per riscoprire l’Italia come potrebbe essere. Il nostro Paese fa ancora i conti con una cronaca quotidiana di sversamenti illegali, frane causate da disboscamento e abusi edilizi, falde acquifere contaminate. Le ecomafie nel 2013 hanno raggiunto profitti per 17 miliardi di euro. Sono 1.142 per l’Ispra (agenzia governativa per l’ambiente) i siti industriali a rischio incidente. L’inquinamento urbano, causa prima di gravi malattie e cambiamenti climatici, è a livelli record Ue, secondo una recente ricerca europea. La Chiesa italiana con l’8ª Giornata nazionale richiama i fedeli a recuperare urgentemente il senso dell’integrità e della sacralità di tutta la creazione di Dio.
www.chiesacattolica.it/lavoro
P. I.