SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

La parola ai nostri lettori

1 Marzo 2015
LA TESTIMONIANZA
“Grazie a chi mi ha chiesto di donare per i sacerdoti”

Quando mi hanno chiesto se volevo essere anch’io sostenitrice dei sacerdoti con un’Offerta, in un certo senso non pensavo di meritare un simile onore. So quanto siano necessari in un mondo ormai sempre più schizofrenico, dove gli ultimi continuano a farsi sempre più numerosi e ad essere sempre più ultimi. Ne so qualcosa, sono medico e a lungo ho lavorato in un Pronto soccorso, dove spesso i senzatetto vengono a ritagliarsi un angolino per dormire, specie nei mesi freddi, e da dove vengono puntualmente cacciati via. Sarebbe necessario che i nostri sacerdoti raggiungessero gli ultimi non solo nelle strade o nelle stazioni ferroviarie, ma anche nelle sale d’aspetto dei Pronto soccorso degli ospedali pubblici, e talvolta anche nei loro corridoi, dove qualcuno riesce anche ad usufruire di una barella libera o dove, se stanno male, magari non vengono adeguatamente valutati e trattati, perché ultimi. Gli ultimi non puzzano, ma profumano di Dio. Gli ospedali ormai sono quasi del tutto scristianizzati, la sofferenza dà quasi fastidio. Cercate e troverete tanti piccoli e tanti ultimi lì, anche nelle corsie, dove giacciono soli, senza parenti o amici, rivestiti di silenziosa umiltà, per i quali un po’ di accudimento, un po’ di compagnia e di ascolto, magari la tenerezza di una carezza, è un regalo principesco.

Ho inviato una piccolissima donazione per il sostentamento dei nostri preti, col dolore nel cuore di non potere di più, perché anch’io attraverso un periodo di gravi ristrettezze economiche. Una recente malattia ha intaccato le mie finanze. Peraltro, pur lavorando per un’azienda ospedaliera pubblica, ma senza protezioni politiche o altro, a tutt’oggi, a 45 anni, sono ancora precaria. In questo frangente i miei titoli, i miei voti, il mio curriculum, le mie competenze non hanno alcun valore. E così sino ad oggi ho sempre lavorato a contratto. Tuttavia Dio non mi ha mai lasciato senza lavoro. A primavera il mio contratto scadrà, ma getto le reti della mia vita sulla Parola del Signore e confido nella Sua infinita misericordia e nella Divina Provvidenza. Perciò sono certa che qualche contributo, piccolo o grande che sia, in favore dei sacerdoti, potrò ancora donarlo. D’altra parte l’oceano è fatto di innumerevoli gocce. Grazie a chi mi ha fatto quella richiesta di donare per la missione dei sacerdoti, Dio mi ha ricordato che servo ancora, che Gli sono necessaria nel suo progetto. Mi ha ricordato che non vesto per caso un camice, che il mio obiettivo sono gli altri: il Prossimo. E se ho avuto qualche dubbio, a causa dei marosi che soffiano forte, ora ho la certezza che il camice è la mia Galilea, cioè la Medicina è la mia prima e vera vocazione, riferendomi a quella bellissima spiegazione del concetto di Galilea, fatta durante lo scorso periodo pasquale, dal Santo Padre, Papa Francesco, a partire dalle Parole di Gesù risorto: ‘vado avanti, vi precedo in Galilea”. Perciò ci sarò sempre per la Madre Chiesa e per i suoi ministri, nel poco o nel molto, col poco e col molto.
Lettera firmata
Trapani

 

LA NOSTRA RIVISTA

Diffusa durante la benedizionedelle case

Vorremmo ringraziare don Felice Capellini, parroco di San Giovanni Crisostomo a Milano, e gli altri sacerdoti che hanno aderito all’iniziativa di distribuire alle famiglie durante la benedizione delle case, a Natale scorso, copie di Sovvenire e bollettini per le Offerte deducibili. Ci auguriamo che nelle prossime feste pasquali altri vogliano seguire il loro esempio, contattando via email la redazione (lettere@sovvenire.it) per l’invio di copie e pieghevoli.

 

GRAZIE ANCHE A...

Ugo Serra di Torino, Maria Turello di Udine, Sabatino Toccaceli di Pesaro, Rosa Palasciano e Antonio Bonito di Foggia, Maria Ambrosi e Luigi Bighelli di Sommacampagna (Verona), Walter Caporaso di Savona, Andrea Carretti, don Paul Campei di Piccolino (Bolzano), Adrio Cipriani di Milano, Giovannina Ardigò di Milano, Rita De Blasis di Roma, Liliana Francese, Giuseppe Casarola di Trevi (Perugia), Rosa e Carlo Prinetto di Varese, Matilde Cenci di Canale Monterano (Roma), don Federico Boccacci e i fedeli della parrocchia dei Ss. Liborio e Vincenzo Maria Strambi a Civitavecchia (Roma), Walter Schilirò di Monza (MB), Elisabetta e Marco Tagliabue, Maria Ambrosi e Luigi Bighelli. Ricordiamo con affetto i donatori che ci hanno lasciato e i loro familiari: Maria Trevisan di Mogliano Veneto (Treviso), Emilia Mazzoleni di Costa Valle Imagna (Bergamo), Francesco Saverio Siniscalchi di Saronno (Varese), Giulia Lieggio Rondinara di Roma e Ida Zaina Vai di Milano. Sua figlia Daniela ci scrive: “ha sostenuto economicamente e con la preghiera l’opera dei sacerdoti. Vi chiedo una preghiera per lei”. Li affidiamo ai sacerdoti perché li ricordino nelle Ss. Messe.
A tutti i lettori buona Pasqua.

 

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Aspettiamo le vostre testimonianze. Potete inviarle in redazione al recapito email lettere@sovvenire.it