SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Quei giovani volontari inviati “in un altro mondo”

Quattro vincitori, tre continenti e un obiettivo: “avvicinare” le periferie del pianeta raccontando dall’interno di un’opera 8xmille dov’è arrivato l’aiuto dei fedeli italiani
1 Novembre 2016

di PAOLA INGLESE   foto BARBARA ROTELLA/IRENE GUIDETTI/IVAN AGATIELLO/ SILVIA DE LUCIA

 

Sono appena rientrati i vincitori dell’'edizione 2016 del concorso Cei In un altro mondo. In palio un mese di volontariato internazionale in un'’opera sostenuta dalle nostre firme, metà da operatori, metà da reporter, con foto e video inviati al sito www.inunaltromondo.it per documentare l'’efficacia dei contributi. Trenta giorni hanno fatto la differenza. “Continuo a domandarmi, ma chi ero prima di partire?” ha scritto Barbara Rotella, 25 anni, barese, tornata dall’'Ecuador. Come dalla Serbia la coetanea Irene Guidetti, reggiana, dalle Filippine Ivan Agatiello, 27 anni, di Matera e dal Brasile Silvia De Lucia, 22 anni, di Certaldo (Firenze).

 

ECUADOR
Nella scuola “Don Gnocchi” per bambini disabili

Partire è un po’ morire, è vero. Perché un'’esperienza così apre un orizzonte che mai avresti immaginato” spiega Barbara, iscritta a Biologia ambientale. Ad Esmeraldas ha lavorato con Focsiv (Volontari nel mondo) e Ovci nel centro per disabili “Don Gnocchi”. Un'’opera di inclusione sociale e contrasto ai pregiudizi. “Sono entrata con gli operatori nelle case con bambini disabili. Ho scoperto la bellezza di donarsi, sentendo il cuore che accelerava i battiti quando la mamma di una bambina non vedente mi ha abbracciato dicendo parole che non riuscivo a capire. Ci si sente un po’ morire e rinascere ad un’'altra vita, la condivisione”.

 

SERBIA
Ma non era chiusa la via dei Balcani?

Irene, studentessa di Bioingegneria edile-architettura, ha portato aiuto in Serbia, dove i profughi bloccati dalla chiusura della via balcanica all’'Unione europea, sono assistiti anche da Caritas italiana (pasti, kit sanitari, abiti) in attesa di conoscere il loro destino. “Ma non era chiusa la via dei Balcani? – ha scritto – Sì, ma migliaia sono rimasti nel limbo. Quello che succede in Serbia è inaudito: continua ad arrivare gente dal sud e ad esserne respinta altrettanta da nord. Tra confini chiusi e sovraffollamento dei campi, senza 8x1000 ed ong, la Serbia starebbe già alzando bandiera bianca. La sensazione, quando si è dentro il recinto, è non avere spazio per muoversi. Tende e gente dovunque. Per loro è quasi il traguardo. Aspettano un sì. Almeno 300 i pasti al giorno. 75 litri di zuppa finiscono in pochi minuti”.

 

FILIPPINE
Ricostruire l’economia tra i sopravvissuti al tifone

Ivan ha raggiunto invece nelle Filippine i volontari della ricostruzione dopo il tifone Haiyan (2013), il più forte mai registrato sulla Terra. Laurea breve in economia, nella sede Caritas di Roxas City ha collaborato alla formazione della popolazione in agricoltura e allevamento per far ripartire l’economia di base che l’uragano ha distrutto. “Ora i progetti 8xmille sono nelle loro mani: il Centro emergenze, visto che le Filippine sono investite da almeno 20 uragani l’anno. E la scuola professionale ‘S. Giuseppe’ – spiega. Chi aveva perso tutto in pochi minuti, gettandosi sui figli per proteggerli dalla furia del tifone, ha di nuovo casa e campo da coltivare”.

 

BRASILE
Risorte dopo la violenza

Check-in per Juazeiro do Norte, nello Stato di Cearà, per Silvia, educatrice. Per un mese ha accolto bambine, ragazze-madri ed ex prostitute nel centro diocesano Maria Mae da vida” (Maria Madre della vita). Solo a luglio 117 casi. Juazeiro è una delle capitali dei femminicidi in Brasile, tra mercato della droga e turismo sessuale. “Arrivano vittime di violenza di 13 e 15 anni. Molte non sono mai state bambine, e qui cominciano a vivere. La scuola, l'’educazione emotiva, poi i corsi di formazione professionale. Così oggi Vitoria vuole diventare pediatra”.

Grazie a chi ha firmato, cambiando tante vite. E raccogliendo la sfida di papa Francesco: periferia, poveri e prossimità.

 

VERSO LA 4ª EDIZIONE

Ecco come partecipare

A primavera 2017 partiranno le selezioni per la 4ª edizione del concorso Cei In un altro mondo. In palio un mese di volontariato internazionale in un’opera 8xmille. A partire dalla pubblicazione del bando, sarà possibile inviare le video-candidature. Info: www.inunaltromondo.it