SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

“Qui i bambini con l’asma tornano a respirare”

Ad oltre 1.700 metri di altitudine, sul lago di Misurina (Belluno), il centro ‘Pio XII’ della diocesi di Parma è un’eccellenza della medicina di montagna. Aperta anche alle fasce deboli. Ecco come sacerdoti e famiglie lavorano perché continui a vivere
29 Luglio 2020

di SABINA LEONETTI foto GIORGIO BOATO/AGENZIA ROMANO SICILIANI/CREATIVE COMMONS

 

Arrivano ‘senza fiato’ da tutta Italia, dalla pianura Padana, dalla Terra dei fuochi e da Taranto. Sono i ‘bambini e ragazzi di Misurina’ affetti da asma e patologie respiratorie, anche gravi. Per cause genetiche e ambientali la loro infanzia è frenata: sono spesso assenti a scuola, talora hanno smesso di giocare con i coetanei o vivono con l’ossigeno accanto. I loro genitori conoscono le notti interminabili e le corse in pronto soccorso per le crisi respiratorie. I bambini asmatici sono raddoppiati dal 1970 ad oggi (dal 7 all’attuale 15%, secondo il ministero della Salute) a causa del riscaldamento globale e delle polveri sottili, con molti casi non trattati. Perché – segnalano diverse ricerche – in Italia respiriamo oggi l’aria più inquinata d’Europa. Per loro sul lago dolomitico di Misurina (Belluno), a 1.756 metri, dal 1949 c’è un’opera della Chiesa che è un’eccellenza europea per ricerca, diagnosi e cura delle malattie respiratorie degli under 18: l’istituto ‘Pio XII’. Convenzionato con il sistema sanitario nazionale, 150 posti letto. Fa capo all’opera ‘San Bernardo degli Uberti’ della diocesi di Parma. Nelle stanze affacciate sull’azzurro delle Dolomiti migliaia di storie vissute di medici e di simposi internazionali, di famiglie indirizzate da altri ospedali o dal passaparola. Soprattutto storie di piccoli curati in questo microclima unico in Europa: l’altitudine, gli effetti del lago, il vento asciutto che soffia dal monte Cristallo, zero inquinamento e allergeni. Un mix tuttora indagato dagli pneumologi, che è parte della terapia. Tanti che a Misurina hanno trovato cure e una seconda casa lo raccontano su un blog (amici-misurina.org) a distanza di anni: come Andrea, asmatico grave, che dopo un biennio di terapie salì a piedi in escursione con le ciaspole sulle Tre Cime di Lavaredo con gli altri ragazzi. Alessia dopo due settimane, un gradino dopo l’altro, fece le scale, primi passi verso una vita quasi normale. Infanzie tornate leggere, in mezzo ai coetanei, con meno farmaci, libere di correre. Purtroppo per iter farraginosi, un calo di contributi ed invii di pazienti, il centro rischia la chiusura il prossimo 31 dicembre. In tanti sono intervenuti per salvaguardarlo: medici, famiglie, la diocesi di Parma, i media, fino al Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin.

 

“Misurina è una realtà terapeutica all’avanguardia, unica in Italia, è una perla  a disposizione di tutti  – spiega don Luciano Genovesi, già presidente dell’Opera diocesana di Parma – Abbiamo un servizio di accoglienza per le fasce più deboli e sosteniamo i soggiorni dei meno abbienti. Anche per questo speriamo di scongiurarne la chiusura, in rete con alcuni dei migliori poli pediatrici nazionali, il Gemelli e il Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova, il Meyer di Firenze. Affianchiamo la sanità pubblica con questo laboratorio d’alta quota, anche per più soggiorni l’anno”. “È presidio per la salute e memoria di storia sanitaria da preservare – evidenzia il vescovo di Parma mons. Enrico Solmi –  Allena a vivere bene e dà occupazione per l’indotto sul territorio. Davvero merita di essere rilanciato”. “Abbiamo collaborazioni costruite nel tempo che vanno dalle università di Verona e Ferrara alla Federazione italiana medici pediatri e a FederAsma – specifica Elena Cardinali, direttore generale – La medicina di montagna qui ha ridato vigore e gioia di vivere a tanti bambini, a cui abbiamo assicurato anche istruzione scolastica sul posto”. ‘Risultati indiscussi’ dicono genitori, pazienti e medici dell’associazione Respiriamo insieme (nata nel 2014 col nome Respirare Misurina), mobilitati perché il ‘Pio XII’ viva. Lo spiega Alessandra, sarda di origine, residente a Bergamo, rimasta vedova mentre era incinta del piccolo Francesco, nato con una forma grave di asma: “oggi ha 12 anni e dopo diversi soggiorni a Misurina è rinato”.