SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

“Umani”, l’incontro a Noto con don Paolo Catinello

La sua visione del prete è di un uomo che mette insieme storia e Vangelo. E in questo lavoro di sintesi l’attenzione al povero è importantissima, perché il povero ti da' uno stile, che non è quello del giudizio e della separazione, ma è quello dell’inclusione.
25 Maggio 2020

Don Paolo Catinello parroco nella diocesi di Noto, è il protagonista di uno degli ultimi video pubblicati sul sito www.insiemeaisacerdoti.it, girato i primi di febbraio, quando ancora la pandemia non ci aveva limitato con l’isolamento sociale, e che potete vedere qui in bass.

Una storia di grande umanità e attenzione alle relazioni la sua. Con una laurea in Economia e Commercio, don Paolo è migrato prima a Milano dove ha lavorato per una banca a Segrate, poi, spinto dal desiderio di immergersi nelle storie delle persone, trasferito  tra i monti della Carnia a Tarvisio, nel confine nord est del nostro Paese, a insegnare matematica in un istituto superiore. Per qualche anno ancora resiste, ma Dio lo insegue già da parecchi anni e lui smette di resistere: torna in Sicilia ed entra in seminario.

A Pozzallo, dove guida la sua prima parrocchia nonché città natale di Giorgio La Pira, coltiva la capacità di incontrare l’altro: l’accoglienza.

La sua visione del prete è di un uomo che mette insieme storia e Vangelo. E in questo lavoro di sintesi l’attenzione al povero è importantissima, perché il povero ti da' uno stile, che non è quello del giudizio e della separazione ma è quello dell’inclusione. Infatti non è solo un bisognoso da sfamare ma è soprattutto una persona che ha bisogno di relazioni. E questo ci spinge a ritornare ad essere UMANI.

L’ impegno pastorale di don Paolo Catinello, ora parroco della comunità del SS. Crocifisso a Noto è anche fuori dai confini parrocchiali, visto l’incarico in Caritas diocesana e in Migrantes. Grazie ai laici e ai religiosi, riesce ad attivare pratiche di inclusione tanto importanti quanto normali. Don Paolo racconta di essere sempre grato ai laici perché gli fanno comprendere la bellezza della Trinità che è gratuità, relazione, prendersi cura.