Domenica 15 maggio si è celebrata ufficialmente in tutta Italia la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Ma molte parrocchie avevano iniziato già da qualche settimana a sensibilizzare le proprie comunità su questo tema, ricordando ai fedeli che da ormai più di trent’anni la sopravvivenza economica della Chiesa è affidata a loro, in particolar modo attraverso la firma per la destinazione dell’8xmille del gettito Irpef. Per questo una domenica non basta.
L'attività di promozione sarà importante proseguirla in parrocchia anche nelle prossime settimane per ribadire che questa è una firma che al contribuente non costa nulla e alla quale hanno diritto tutti coloro che concorrono al gettito Irpef: chi presenta il 730 e il Modello Redditi, ma anche chi dispone solamente del Modello CU, perché possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare la dichiarazione. Anche questi ultimi possono esprimere la propria preferenza per la destinazione dell’8xmille.
Come è noto la decisione di chi si esprime serve a stabilire la destinazione dell’intera quota da assegnare, supplendo dunque anche alla mancata espressione di una preferenza da parte di chi non firma. Vige, così, la stessa logica che presiede alle elezioni, politiche o amministrative: come chi vota decide anche per chi non vota, lo stesso avviene per chi firma, indipendentemente dal proprio reddito. La firma di un milionario, infatti, ha lo stesso identico peso di quella di un pensionato al minimo.
Chi firma per la Chiesa cattolica, solamente nel 2021 ha contribuito a rendere possibile lo stanziamento di 150 milioni di euro per la carità delle diocesi italiane (mense, centri di ascolto, soccorso a disoccupati, vittime dell’usura, immigrati, emarginati, anziani abbandonati); 53 milioni di euro per altre esigenze di rilievo nazionale; 50 milioni per progetti di sviluppo e solidarietà nel Sud del mondo. Ma anche di altri 62 milioni per la manutenzione e il restauro di 459 chiese della nostra bella Italia e di 420 milioni che hanno permesso di sostenere dignitosamente i 33.000 sacerdoti che operano nelle nostre diocesi, 300 dei quali missionari fidei donum nei paesi più poveri.
È possibile visionare su www.8xmille.it oppure su https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/ il rendiconto dettagliato di tutto il denaro speso, ma il dato di fatto rimane lo stesso: sono solamente le firme che vengono apposte che rendono possibile che tutto ciò avvenga. Firmare è dunque una scelta di responsabilità per ogni credente, ma spesso lo è anche da parte di chi non crede, perché sa bene che comunque quelle risorse vengono utilizzate per il bene di tutta la comunità, cattolica e non, e poi scrupolosamente rendicontate.
Solamente nel 2020 (secondo gli ultimi dati disponibili) sono stati più di 12 milioni gli italiani che lo hanno fatto. Ma potranno essere ancora molti di più, nella misura in cui le comunità cristiane se ne renderanno conto e faranno la propria parte attivamente affinché ciascuno eserciti responsabilmente questo diritto di scelta.