SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

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26 Settembre 2017
PARROCCHIA
La parrocchia è, in parole semplici, una porzione di Chiesa posata su una parte di territorio in mezzo ad una porzione di umanità. Fanno parte della parrocchia, infatti, tutti i cristiani che vi abitano, non solo di chi va a messa la domenica. Una parrocchia è fatta quindi di persone, innanzitutto, ma anche di case, e strade, alberi e negozi. In altri termini una parrocchia può esistere anche in mancanza dell'edificio vero e proprio cioè la chiesa parrocchiale. Questa è la parrocchia che vediamo e frequentiamo. Essa è affidata ad un sacerdote che viene detto, per questo motivo, parroco. Inoltre essa appartiene ad una parte più grossa di Chiesa: la diocesi. In Italia le parrocchie sono circa 26mila.
PASTORALE
Da pastorale, termine ecclesiastico con il quale si indica il bastone ricurvo all'estremità superiore che rappresenta il simbolo dell'autorità del vescovo e viene usato nelle cerimonie più solenni. In senso più ampio con il termine pastorale si indica l'insieme delle attività che mirano a far crescere nella fede una comunità. La parola pastorale ricorda Gesù Buon Pastore e le sue parole a Pietro "Pasci le mie pecorelle" ossia dedicati senza parsimonia agli altri, perché credano. La pastorale fa riferimento diretto ai pastori, cioè ai sacerdoti e ai vescovi. Ma la parola ormai viene usata in modo simile ad apostolato, che il Concilio Vaticano II definisce così: "Questo è il fine della Chiesa: (...) rendere partecipi tutti gli uomini della salvezza operata dalla redenzione e per mezzo di essi ordinare effettivamente il mondo intero a Cristo. Tutta l'attività (...) ordinata a questo fine si chiama apostolato che la Chiesa esercita mediante tutti i suoi membri naturalmente in modi diversi: la vocazione cristiana è infatti per sua natura anche vocazione all'apostolato".
Vedi anche alla voce CULTO E PASTORALE (ESIGENZE DI)
PEREQUAZIONE
Questo termine indica un aspetto fondamentale del sistema per il sostentamento del clero. Perequazione significa, in parole semplici, uguaglianza, equità di trattamento. Nessun sacerdote è abbandonato a se stesso. Non può e non deve accadere che il sacerdote della comunità prospera non ha pensieri e quello della comunità povera non sa come sbarcare il lunario. Il secondo potrà contare sulla generosità di tutti.
Questo è possibile perché le Offerte per i sacerdoti, donate dai fedeli italiani vengono raccolte dall'Istituto Centrale Sostentamento Clero, che le distribuisce, in base ai bisogni, ai sacerdoti: sia quelli in servizio attivo che quelli anziani o malati che non esercitano più il ministero, e dopo aver dedicato la propria vita ai fratelli, vivono un momento di maggiore bisogno. Facendo un esempio concreto: ad ogni sacerdote viene corrisposta dalla cassa parrocchiale una somma mensile che è direttamente proporzionale al numero degli abitanti della parrocchia (la quota procapite parrocchiale è di 0,0723 euro, cioè 7 centesimi per abitante). Ma non tutti i parroci hanno uno stesso numero di parrocchiani. In Italia metà delle circa 26mila parrocchie sono molto popolate, l'altra metà conta in media mille abitanti. Perciò, ad esempio, i sacerdoti che svolgono il proprio servizio pastorale e caritativo nelle parrocchie con mille abitanti dovrebbero ricevere, secondo la quota capitaria, 72,3 euro al mese. Ci sono invece almeno 5mila parrocchie con 10mila abitanti i cui parroci arriverebbero a prendere dalla propria comunità 723 euro al mese. Con l'attuale sistema anche il sacerdote, parroco di una comunità più piccola, potrà contare su una remunerazione dignitosa secondo i suoi bisogni. Infatti il sistema si basa su un punteggio che, grazie anche alle offerte per il sostentamento dei sacerdoti e a parte dei fondi 8xmille, integrerà nella giusta misura sia la remunerazione del parroco di 1.000 abitanti che quello di 10mila.