SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

La povertà a Roma: un punto di vista

Roma: la povertà si sta estendendo dalle periferie al centro e vede emergere una classe di nuovi poveri che, si legge nel rapporto presentato nei giorni scorsi nella capitale, “pagano un affitto, lavorano o hanno lavorato e che però non hanno di che vivere”, spesso anche a causa di “servizi pubblici non sufficienti che scaricano […]
27 Novembre 2017

Roma: la povertà si sta estendendo dalle periferie al centro e vede emergere una classe di nuovi poveri che, si legge nel rapporto presentato nei giorni scorsi nella capitale, “pagano un affitto, lavorano o hanno lavorato e che però non hanno di che vivere”, spesso anche a causa di “servizi pubblici non sufficienti che scaricano sulla famiglia una spesa sociale sempre crescente”. Non solo quindi le 7.500 persone senza dimora censite ufficialmente – anche se si stima ce ne siano almeno il doppio – ma anche le vittime di quello che viene definito una sorta di “barbonismo domestico”. Anziani, soprattutto, che rimangono chiusi in casa in solitudine e che sono difficili da assistere.

“Roma ha tanti anziani ma non è una città che è attenta agli anziani”, spiega mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma. Un terzo delle persone oltre i 65 anni è infatti a rischio povertà, in una città in cui sono il 22% della popolazione e in alcuni municipi superano il 40%. Crescono anche i comportamenti legati al gioco d’azzardo, che spesso riguardano minori, con il 50% degli studenti tra i 14 e i 19 anni che ha giocato almeno una volta nel corso dell’anno scolastico. Dove avanza la povertà si cerca disponibilità economica ovunque e crescono di numero i negozi con slot machine e “compro oro”.

In generale aumentano gli italiani in difficoltà. Sono infatti il 45% delle oltre 22 mila persone registrate nei tre centri d’ascolto diocesani Caritas e nei 110 Centri parrocchiali collegati. L’emergenza abitative coinvolge almeno 30 mila famiglie a fronte delle oltre 130 mila case sfitte nella città. Basso anche il patrimonio abitativo pubblico: 76 mila alloggi di proprietà del comune, circa il 4% del totale a fronte della media europea del 14%. La disoccupazione giovanile rimane di quasi due punti superiore alla media nazionale, mentre nella fascia 15-29 anni, il 22,5% dei giovani non studia né lavora.

In alcune periferie della città, come Ostia, Caritas si occupa di accoglienza da oltre 30 anni. Spiega ancora mons. Feroci: “noi l’abbiamo sempre detto, Ostia è una città di 200 mila abitanti, una città molto grande anche che in confronto alle altre città di Italia, come Siena e Pisa che hanno rispettivamente 53 mila e 90 mila abitanti, è veramente molto molto più grande. Ci occupiamo delle persone della strada, diamo anche da mangiare, 200 pasti, e diamo l’accoglienza. La nostra è una grande preoccupazione soprattutto per gli ultimi e per i poveri, per quell’ambiente.

La presentazione del rapporto Caritas è arrivato ad una settimana dalla Prima giornata internazionale dei poveri, fortemente voluta dal Papa, celebrata domenica 19 novembre. “Credo che sia stata una grandissima intuizione di Papa Francesco”, afferma mons. Feroci, perché per insegnarci che cosa significa il povero, lui ha voluto dedicare una giornata ai poveri. Come per dire: se voi entrate in una chiesa, vi mettete in ginocchio davanti all'Eucaristia, allo stesso modo voi vi dovete mettere in ginocchio davanti al povero perché per noi il povero è la presenza di Dio. Questo è quanto ci dice Gesù nel Vangelo.

Sulla mappa 8xmille si possono vedere i progetti che hanno ricevuto questo contributo.