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della Conferenza Episcopale Italiana

A Oristano il Festival della Comunicazione dei Paolini

Si terrà dal 1° al 13 maggio il Festival della Comunicazione organizzato quest’anno nella diocesi di Oristano La verità vi farà liberi. Fake news e giornalismo di pace. Il Servizio Promozione è uno degli sponsor dell'evento organizzato dalle paoline e paolini e all’interno del Festival si svolgerà dal 6 al 13 maggio anche la Settimana […]
19 Aprile 2018

Si terrà dal 1° al 13 maggio il Festival della Comunicazione organizzato quest’anno nella diocesi di Oristano La verità vi farà liberi. Fake news e giornalismo di pace. Il Servizio Promozione è uno degli sponsor dell'evento organizzato dalle paoline e paolini e all’interno del Festival si svolgerà dal 6 al 13 maggio anche la Settimana della Comunicazione nella quale ci sarà uno spazio dedicato al “sovvenire” con la testimonianza di un responsabile del progetto vincitore TuttixTutti 2017.

Scrive S.E Mons. Ignazio Sanna Arcivescovo di Oristano nella presentazione del Festival:

Il Festival della Comunicazione non è, naturalmente, fine a se stesso, ma un’occasione propizia per far riflettere la gente sull’importanza, la responsabilità, e anche i rischi della comunicazione, non sempre utilizzata per informare su cose vere, e troppo spesso utilizzata per informare su cose false. Uno dei paradossi della nostra società, poi, consiste nel fatto che, nonostante la tecnologia consenta ampie possibilità di comunicazione, e, quindi, della creazione di rapporti interpersonali, occasioni di dialogo, reciprocità di relazioni, in realtà, l’utilizzo improprio dei media riduce i tempi e i modi di una vera ed efficace comunicazione. Alcuni sociologi sostengono che oggi ci troviamo di fronte alla crisi del linguaggio, ossia ad una specie di “retrocessione” delle parole. Queste diventano sempre più povere di senso e di importanza e vengono sostituite da una miriade di simboli, segni, acronimi, abbreviazioni. Don Milani vedeva nella “conquista delle parole” il riscatto degli umili. Bisognerà fare in modo che tutti, umili e meno umili, possano comunicare, nonostante la povertà delle parole, la ricchezza dei propri sentimenti e del proprio mondo interiore.